29 marzo 2024
Aggiornato 13:30
La Lega torna a chiedere l'esercito

Criminalità, Zaia: Alfano, basta girare la testa dall'altra parte

Il governatore del Veneto, dopo una raffica di crimini compiuti a Belluno, torna ad attaccare il governo e Alfano in particolare. E chiede l'esercito

VENEZIA (askanews) - «Lo Stato arretra, scappa, al massimo gira la testa dall'altra parte; la criminalità ringrazia e dilaga, anche in città storicamente tranquille come Belluno. Di fronte a situazioni come questa, reiterate e sempre più frequenti, l'espressione truce del Ministro Alfano, quando nelle interviste televisive annuncia il pugno di ferro contro tutto e tutti, suona sempre di più come una presa in giro dei cittadini e della gente per bene».

Razziato
Con queste parole, il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta la raffica di crimini compiuta ieri a Belluno, dove il centro del capoluogo dolomitico è stato «letteralmente e impunemente razziato». «L'escalation continua - incalza il Governatore - mentre a Roma ci si occupa, malissimo, di tagli alla sanità e di accogliere profughi due terzi dei quali non sono tali. Risorse per una priorità della gente che paga le tasse? Nemmeno l'ombra, anzi, tagli anche alla sicurezza, mentre invece, a Belluno come in tutto il Veneto, servono con urgenza più forze dell'ordine, meglio pagate, meglio equipaggiate, affiancate dall'esercito sul territorio a fare da deterrente anche con la sola presenza».

L'Italia deve vergognarsi
«Oggi - conclude Zaia - è toccato a Belluno, domani a un'altra città e magari, nella notte, ad una coppia di anziani aggredita e rapinata in casa. Uno Stato degno di questo nome si vergognerebbe, lo Stato Italiano sta a guardare il Ministro dell'interno che dichiara quotidianamente tolleranza zero e poi occupa il resto del suo tempo al gioco politico più vecchio del mondo: il valzer delle poltrone».