La Lombardia verso la tassazione delle prostitute

MILANO - Con la nomina di Jari Colla (Lega Nord) come relatore, è iniziato stamattina in Commissione Bilancio della Regione Lombardia l'iter del progetto di legge della Lega per tassare la prostituzione in Lombardia. Primi firmatari sono il capogruppo del Carroccio in Consiglio Regionale, Massimiliano Romeo, e il vicepresidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti. Il provvedimento proposto dalla Lega Nord istituirebbe il Registro di chi esercita sul territorio regionale la prostituzione, la cui iscrizione sarebbe condizione indispensabile per poter accedere ai servizi socio sanitari regionali. L'aliquota sarà del 40% sui proventi percepiti nel corso dell'anno. Il provvedimento, 11 articoli, prevede anche l'obbligo da parte del soggetto esercente l'attività di meretricio di tenere un registro sulle quietanze di pagamento che comunque dovranno garantire l'anonimato del beneficiario della prestazione sessuale. Per chi evaderà o pagherà in ritardo la tassa è prevista una sanzione che va dal 100 al 200% del dovuto. L'introito stimato per la Regione è di circa 300 milioni. Secondo stime ciate dalla Lega, in Lombardia esercitano in casa circa 4500 prostitute, metà delle quali sono a Milano e per l'80% di origine straniera. «La Commissione - ha commentato Cecchetti - ha adesso il tempo necessario per fare tutti gli opportuni approfondimenti e valutare la nostra proposta che rappresenta nel panorama legislativo nazionale una novità assoluta ma che dà piena attuazione all'articolo 119 della Costituzione nella parte che garantisce autonomia di entrate alla Regione. Il progetto ci avvicina ai Paesi e alle Regioni più avanzate del nord Europa dove la prostituzione è un'attività come tutte le altre e come tale dunque è soggetta a tassazione».