20 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Fisco

Frode fiscale da 170 milioni di euro: 14 le aziende coinvolte

Una maxifrode nel commercio all'ingrosso di materie plastiche è stato scoperta dai finanzieri del Comando Provinciale di Como. 9 gli arrestati e 23 i responsabili, tutti di nazionalità italiana, denunciati per frode fiscale, contrabbando aggravato, falso ed associazione a delinquere a carattere transazionale

COMO - Una maxifrode da 170 milioni di euro nel commercio all'ingrosso di materie plastiche è stato scoperta dai finanzieri del Comando Provinciale di Como.

14 IMPRESE, 23 DENUNCIATI - Sonno 14, le imprese nazionali ed estere coinvolte, 9 gli arrestati e 23 i responsabili, tutti di nazionalità italiana, denunciati per frode fiscale, contrabbando aggravato, falso ed associazione a delinquere a carattere transazionale. Si tratta di una organizzazione criminale ramificata tra la Svizzera, il territorio nazionale e quello comunitario, facente capo ad un campano, già destinatario di altre misure restrittive e tuttora latitante. Centrale il ruolo di un commercialista comasco. Numerose imprese nazionali hanno beneficiato del sistema di frode che, attraverso l'evasione dell'IVA a monte, ha consentito di acquistare materie prime a valori sensibilmente inferiori a quelli di mercato, sviluppando così una politica commerciale lesiva della concorrenza e di realizzare ingentissimi profitti a danno dei contribuenti. 

REGIA IN SVIZZERA - L'operazione denominata «POLIMERO», che ha preso il nome dalla tipologia del prodotto commercializzato, ha consentito di ricostruire, a partire dal 2010, il meccanismo illecito posto in essere da una vasta organizzazione delinquenziale ramificata tra la Svizzera, il territorio nazionale e quello comunitario. Secondo la ricostruzione del Giudice, sulla base delle indagini dei finanzieri, la «regia» della frode fiscale veniva attuata da una holding elvetica facente capo al predetto latitante, fiscalmente rappresentata in Italia da un commercialista comasco, destinatario anch'egli di provvedimento restrittivo della libertà personale. Nei confronti di quest'ultimo, sono state altresì accertate ulteriori autonome condotte fraudolente poste in essere in qualità di professionista-depositario di scritture contabili ovvero da amministratore di fatto di società operanti nel settore edile. Soggetti principali del sistema di frode sono alcune società' «conduit company» aventi sede in Svizzera e nel territorio dell'Unione Europea, che hanno introdotto nel territorio nazionale, con svariate condotte fraudolente, quali ad esempio la predisposizione e la presentazione di documentazione fittizia in dogana, migliaia di tonnellate di materia prima. Quest'ultima veniva veicolata, solo «cartolarmente», su società «cartiere» e «filtro», opportunamente predisposte e funzionali al sistema di frode, operanti in territorio comasco e da queste su ulteriori società «broker» nazionali gestite dai medesimi promotori della frode. 

FATTURE FALSE E CONTRABBANDO - Le indagini hanno fatto emergere, altresì, il coinvolgimento di numerosi soggetti nazionali beneficiari del sistema di frode. Il meccanismo fraudolento, per effetto dell'IVA non versata a monte, ha consentito ad una vasta platea di imprese nazionali destinatarie finali, operanti soprattutto nel settore della trasformazione del materiale plastico, di effettuare acquisti a valori sensibilmente inferiori a quelli di mercato sviluppando così una politica commerciale a prezzi lesivi della leale concorrenza di mercato, nonché di realizzare ingentissimi profitti. Le condotte fraudolente riguardanti le fatture false, l'introduzione in contrabbando della materia prima, nonché l'inottemperanza degli obblighi dichiarativi da parte delle società «cartiere», hanno permesso di evidenziare un danno all'erario quantificabile in oltre 50 milioni di euro, per il quale l'Autorità Giudiziaria procedente ha disposto, oltre a provvedimenti di sequestro per equivalente per l'importo complessivo di 47 milioni di euro, l'esecuzione di: - 9 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei promotori della maxi frode fiscale; - oltre 30 perquisizioni locali nei confronti di altrettante persone fisiche e presso le sedi delle società coinvolte nel sistema di frode. Al momento le indagini hanno permesso di ricostruire l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per 170 milioni di euro, l'evasione di 62 milioni di euro di ricavi non dichiarati dalle società cartiere, di 7 milioni di euro di IVA, e di 650 mila euro di diritti doganali.