28 agosto 2025
Aggiornato 00:00
Droga

Roma, 5 arresti a San Basilio in operazione antidroga

I militari dell'Arma hanno smantellato una banda di spacciatori operante nel quartiere della Capitale. Erano organizzati con vedette e comunicavano via radio per eludere le forze dell'ordine

ROMA - Operazione antidroga dei carabinieri nel quartiere romano di San Basilio: 5 persone sono state arrestate dai militari che hanno smantellato una banda organizzata con vedette nel quartiere e comunicazioni via radio per eludere le forze dell'ordine.

SPACCIO H24 7 SU 7 -  In esecuzione di un'ordinanza del gip Rosaria Monaco, su richiesta del pm Nadia Plastina, i carabinieri di San Basilio hanno arrestato 5 persone, di cui una ai domiciliari, ritenute appartenenti a un sodalizio dedito allo spaccio di stupefacenti nel quartiere di San Basilio, noto crocevia del traffico di droga nella Capitale. Le indagini sono nate da una lunga serie di attività di controllo e pedinamenti dei carabinieri nel quartiere, soprattutto intorno a via Folchi, dove i militari hanno scoperto la rete di pusher documentando centinaia di scambi: quattro italiani e un cittadino straniero, ciascuno con precisi ruoli e responsabilità, garantivano, h24, la fornitura della droga. Vedette ferme in posti strategici e altre che facevano la ronda in auto o moto garantivano tranquillità alla piazza di spaccio. Le vedette avevano anche il compito di indirizzare i clienti verso il pusher, mentre un secondo complice raccoglieva gli ordini, il denaro dei clienti e avvisava il pusher, che appariva in strada per il tempo strettamente necessario a consegnare la dose. La catena delle comunicazioni avveniva per mezzo di walkie-talkie di libera vendita. 

OMERTA' DIFFUSA - Un metodo di spaccio consolidato, spiegano gli investigatori. Da un lato, un articolato sistema di vedette posto strategicamente agli incroci di ogni via, segnala agli spacciatori il sopraggiungere di ogni mezzo sospetto: un fischio, una parola convenzionale, e dalle piazze spariscono tutti. I pusher agiscono nascosti negli immensi palazzi che compongono il quartiere. Gli ordinativi dei clienti, indirizzati dalle vedette, vengono raccolti da soggetti che non detengono stupefacente e che comunque anche dal pusher viene tenuto nelle quantità strettamente indispensabili allo spaccio, per limitare la responsabilità penale in caso di fermo. E - sottolineano i carabinieri - in questo contesto le difficoltà sono accresciute «da un clima di diffusa omertà e di connivenza da parte di molti nel quartiere, che per legami affettivi con gli spacciatori, ostacolano ancor di più l'operato giornaliero delle forze dell'ordine». Emblematico l'episodio del 10 marzo 2014 quando, durante un controllo dei carabinieri nei confronti di uno degli arrestati di oggi, che era appena uscito da una folta vegetazione dove i militari ritenevano avesse nascosto al droga, una ventina di parenti del ragazzo sono scesi in strada, prendendo vigorosamente le sue difese e tentando di ostacolare i militari.