26 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Dopo l'apertura alle droghe leggere

Marino a «luci rosse»

Il sindaco di Roma si dice favorevole anche alla creazione di «quartieri a luci rosse» nella Capitale per delimitare la prostituzione «Disagio gravissimo in alcune zone non più tollerabile»

ROMA - Dopo l'apertura alla legalizzazione delle droghe leggere, il sindaco di Roma Ignazio Marino si dice favorevole anche alla creazione di «quartieri a luci rosse» nella Capitale per delimitare la prostituzione: su questo tema, ha detto Marino a Radio Radio, «io sono favorevole alla 'zonizzazione', cioè all'avere delle zone in cui possa esserci la prostituzione e altre in cui possa essere limitata o proibita. Ma questo purtroppo non è una decisione del sindaco».
«Il sindaco può chiedere con forza come ho fatto io al ministro dell'Interno di aiutarmi con le forze dell'ordine su temi come lo spaccio, la prostituzione, l'abusivismo, l'illegalità commerciale nella nostra capitale, ma leggi che influenzino direttamente la prostituzione spettano al Parlamento nazionale. Certamente qualcosa da rivedere c'è: questo dilagare della prostituzione in città come la nostra non solo arreca un danno al decoro, ma crea anche situazioni di disagio gravissimo ad alcuni quartieri che non può essere più tollerato», ha concluso Marino.

NUOVO SPAZIO ESPOSITIVO - «Con Fassino in quanto presidente Anci e sindaco di Torino abbiamo molti interessi nel settore culturale e stiamo sviluppando un progetto di natura culturale che coinvolgerebbe sia lo Stato che il Comune di Roma: ci siamo scambiati alcune opinioni su questo progetto, che vorremmo presto portare, creando un nuovo spazio espositivo per i cittadini di Roma». Lo ha annunciato il sindaco di Roma Ignazio Marino, a margine dell'inaugurazione della statua per i 200 anni dell'Arma dei Carabinieri nei giardini di Sant'Andrea al Quirinale, a chi gli chiedeva notizie di un incontro avuto stamattina con il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e con Piero Fassino. «Ma non è questo il momento di dirlo, dovremmo dirlo tutti insieme...», ha concluso Marino.