2 maggio 2024
Aggiornato 01:00
Lotta alla criminalità organizzata

Milano: scoperta dalla polizia la «banca» della 'ndrangheta

Giuseppe Pensabene, il presunto capo del clan smantellato dalla Dda, insieme il suo gruppo criminale ha operato come un direttore di un istituto di credito, gestendo enormi flussi di denaro liquido di provenienza criminale, e investendolo in operazioni finanziarie e speculazioni immobiliari illegali

MILANO - La polizia di Milano ha scovato una vera e propria banca clandestina, per gestire gli affari della 'ndrangheta nel nord Italia.

Giuseppe Pensabene, il presunto capo del clan smantellato dalla Dda, insieme il suo gruppo criminale ha operato come un direttore di un istituto di credito, gestendo enormi flussi di denaro liquido di provenienza illecita, e investendolo in operazioni finanziarie e speculazioni immobiliari illegali.

L'organizzazione muoveva centinaia e centinaia di milioni di euro ed era capace anche di riciclare con il denaro di imprenditori che volevano evadere il fisco, di prestare soldi con tassi da usura e di reinvestire il tutto in aziende sane.

Scoperte anche numerose infiltrazioni nella pubblica amministrazione e in aziende della brianza. Alcuni dei 40 arrestati chiamavano Pensabene «papa» o «sovrano» per sottolinearne il carisma criminale. Per tutti gli arrestati i reati contestati sono di associazione mafiosa, riciclaggio, usura, estorsione, corruzione ed esercizio abusivo del credito.