Microspia negli uffici della Regione Lazio, indaga l'antiterrorismo
Il procuratore capo Giuseppe Pignatone che stamane ha incontrato il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, attende che gli investigatori delegati agli accertamenti completino le verifiche del caso e consegnino una prima relazione. Il Sindaco di Roma Marino: «Arrestare i colpevoli»
ROMA - Saranno gli inquirenti del pool antiterrorismo, reati contro la personalità dello Stato, ad occuparsi dell'impianto di intercettazione ambientale ritrovato in una sala della Regione Lazio. Secondo quanto si è appreso a piazzale Clodio, l'autorità giudiziaria è stata informata nella serata di sabato che la bonifica degli uffici della sede di via Cristoforo Colombo, aveva fatto trovare quel meccanismo che ora viene spiegato: «Secondo i primi accertamenti è artigianale e non è del tipo in genere collocato dalla polizia giudiziaria».
Il procuratore capo Giuseppe Pignatone che stamane ha incontrato il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, attende che gli investigatori delegati agli accertamenti completino le verifiche del caso e consegnino una prima relazione. Entro le prossime ore sarà poi affidato il fascicolo d'indagine ad un pubblico ministero del gruppo coordinato dall'aggiunto Giancarlo Capaldo.
Il reato che potrebbe essere ipotizzato è quello di installazione abusiva di apparecchiature atte ad intercettare.
Marino: Arrestare colpevoli - «Il ritrovamento di una cimice all'interno di uno degli uffici del presidente Nicola Zingaretti è davvero scioccante. E' il segno che esiste una rete di interessi inquietante, nemica del cambiamento che Nicola rappresenta». Lo ha dichiarato il sindaco di Roma Ignazio Marino in merito al ritrovamento di una cimice nella sala riunioni usata dal presidente della Regione Nicola Zingaretti.
«Sono sicuro che il presidente della Regione non si farà intimidire e continuerà a lavorare per portare maggiore trasparenza e legalità nelle istituzioni. Il suo è un impegno prezioso e di netta discontinuità con il passato, è evidente quindi che qualcuno lo ritiene scomodo. Mi auguro davvero che i responsabili vengano assicurati alla giustizia al più presto», ha concluso Marino.
Coratti: Spioni contro rinnovamento - «La notizia del ritrovamento di una microspia nell'ufficio del governatore Zingaretti ci lascia sconcertati e fortemente preoccupati. Solo chi ha interessi a bloccare un freno all'opera di rinnovamento avviata dalla giunta regionale può aver agito in tal senso. Nell'esprimere solidarietà a Nicola Zingaretti spero che la magistratura individui al più presto i responsabili di un gesto tanto grave e che condiziona le dinamiche democratiche dell'istituzione regionale». E' quanto ha dichiarato in una nota Mirko Coratti, presidente dell'Assemblea capitolina.