29 marzo 2024
Aggiornato 13:30
Racapricciante scoperta

Belluno, apre cartone del latte appena comprato e trova topo morto

Ha aperto un cartone di latte, appena comprato, e l'odore nauseabondo lasciava già intendere che qualcosa non andava ma quando una signora di Ponte nelle Alpi, nel bellunese, ha aperto la confezione per vederci chiaro ha addirittura scoperto nel brick un topo morto

BELLUNO - Ha aperto un cartone di latte, appena comprato, e l'odore nauseabondo lasciava già intendere che qualcosa non andava ma quando una signora di Ponte nelle Alpi, nel bellunese, ha aperto la confezione per vederci chiaro ha addirittura scoperto nel brick un topo morto.

«Indescrivibile l'odore emanato dalla carcassa del roditore», racconta al quotidiano locale il Gazzettino.it la donna. Il topo in stato di decomposizione «ma ancora intero» pare infatti sia stato inscatolato insieme al latte. «Non usciva che una minima quantità di latte - racconta la malcapitata cliente - così ho allargato l'apertura fino a dover tagliare di netto la parte superiore del cartone». La donna ha subito segnalato l'accaduto al rivenditore dove aveva acquistato il cartone di latte, che a sua volta ha allertato la latteria produttrice, e la signora è stata contattata per chiedere l'invio di materiale fotografico che documenti l'incidente.

«Oltre il danno anche la beffa - sbotta la vittima - visto che anziché le scuse del caso ho ottenuto solo una richiesta di ufficio per dimostrare ancora quanto è invece (spero ancora per poco) conservato, mio malgrado, in frigo».
«Nessuna lamentela per il negozio che si è dimostrato pronto e attento come di consuetudine, ma dalla direzione della centrale del latte un po' più di efficienza e cortesia me la sarei aspettata», spiega la donna annunciando al quotidiano locale l'intenzione di «segnalare il caso ai Nas».

Sulla vicenda è intervenuto anche l'assessore provinciale all'agricoltura della Provincia di Bolzano, Hans Berger, precisando che la latteria coinvolta «non è altoatesina».

«Abbiamo subito avviato gli accertamenti e verificato che non si tratta affatto di una latteria dell'Alto Adige e quindi il latte locale non è in nessun modo coinvolto nello spiacevole episodio», precisa in una nota l'assessore, smentendo che l'azienda produttrice sia una latteria altoatesina, come «erroneamente» riportato nella notizia dal Veneto. «Le nostre immediate verifiche hanno permesso di accertare che non si tratta di latte altoatesino e che di conseguenza neppure il cartone proviene da una cooperativa altoatesina», sottolinea Berger.

«Non vogliamo che vengano provocati danni al comparto altoatesino del latte solo perchè in questo caso si è giunti a conclusioni affrettate e superficiali», aggiunge Berger confidando che la notizia venga rettificata evidenziando «la totale estraneità delle latterie altoatesine nello sconcertante episodio».