28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Conferenza stampa del Presidente della Regione

Lo sfogo di Lombardo: Sui conti solo menzogne

Il Governatore della Sicilia: Su di noi tanti equivoci. La nostra isola non è a rischio default. Sono pronto a confrontarmi con Casini, anche sui sette anni precedenti ai miei in Sicilia, a Bologna come a Palermo. Miccichè: No alle elezioni ad ottobre, è una truffa

PALERMO - Il giorno dopo aver ricevuto la nota con cui il presidente del Consiglio Mario Monti gli chiede maggiori notizie riguardo la sua decisione di rassegnare le dimissioni da presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo incontra i giornalisti in una concitata conferenza stampa, in cui ribatte punto per punto le accuse mosse alla sua gestione della cosa pubblica isolana, secondo molti osservatori a rischio default.

NON RISCHIAMO IL DEFAULT - «Avrò modo di chiarire al presidente Monti - ha detto Lombardo - la massa di equivoci e menzogne che si sono lette in questi giorni. La Regione Siciliana non è a rischio default. Tutto il resto sono chiacchiere per nulla disinteressate. Il bilancio è certificato dalla Corte dei conti, e i nostri conti sono qualificati 'baa2', come il comune di Milano e di Venezia. Dietro di noi ci sono il Lazio, la Campania e il Molise».
Il governatore siciliano annuncia la volontà di «riferire in Consiglio dei Ministri, per spiegare cosa abbiamo fatto in questi quattro anni in termini di riforme, rigore e contrasto di interessi illeciti. E' una facoltà che rientra nelle prerogative del presidente della Regione - ha detto Lombardo - e di cui intendo avvalermi».

L'AFFONDO SU LO BELLO - Poi Lombardo concentra la sua attenzione sulle parole del vicepresidente di Confindustria Ivan Lo Bello: «Taluni imprenditori dovrebbero fare davvero il bene della Sicilia. Lo Bello l'ho incontrato alcune volte nel caso di inaugurazione di impianti fotovoltaici, investimenti che si è visto essere nelle mani dei mafiosi. Perchè non fanno le cose positive invece di dire certe cose?».

STOCCATA A CASINI - Quindi il governatore siciliano ha riservato una stoccata anche all'Udc di Casini: «L'Udc vuole rimettere le mani sulla Sicilia. Sono pronto a confrontarmi con Casini, anche sui sette anni precedenti ai miei in Sicilia, a Bologna come a Palermo».

IDV IN DIFESA DI LO BELLO - «Le dichiarazioni di Raffaele Lombardo sono di una gravità inaudita che non può lasciare indifferenti. Siamo di fronte ad un uomo in evidente difficoltà e per questo ancora più pericoloso. Ad Ivan Lo Bello va tutta la mia solidarietà e quella di Italia dei Valori, anche se siamo certi che queste volgari intimidazioni cadranno nel vuoto». Lo ha affermato in una dichiarazione il senatore Fabio Giambrone, segretario regionale Idv in Sicilia.
«Ci chiediamo - ha aggiunto Giambrone - quanto dovremo aspettare perché dal Pd si levi una sia pure flebile voce di dissenso e qualcuno finalmente dica apertamente e chiaramente di prendere le distanze dal delirio che si è ormai impossessato del Presidente della Regione.»

MICCICHÈ: IL VOTO AD OTTOBRE E' UNA TRUFFA - «Cari Belpietro e Feltri, sono siciliano e mi fa male in questi giorni leggere i vostri giornali ma avete l'indubbio merito, se non altro, di aver fatto scoprire a qualcuno dove sta di casa la vergogna». Lo ha affermato il leader di Grande Sud Gianfranco Miccichè, dalle colonne del suo blog 'Sud', in una lettera aperta ai direttori dei quotidiani 'Libero' e 'Il Giornale'.
«Al fatalismo di chi vorrebbe già scrivere per noi un infausto destino alla greca - aggiunge l'esponente del movimento arancione - , però diciamo no; e lo diciamo con tutta la forza di chi sa perfettamente che cambiare si può, si deve, si vuole. C'è tanta gente qui che non aspetta altro. Ho fatto parte della schiera di politici che si è espresso a favore dell'iniziativa di Monti. Dire a Lombardo o te ne vai o ti commissariamo è un'azione forte, strana da parte di un Presidente del Consiglio ma, forse, utile. Oggi però mi sorge un dubbio. E' davvero questo l'obiettivo? Ma se, invece, il Presidente fosse stato spinto da alcuni partiti della sua maggioranza che, sapendosi perdenti, hanno studiato il modo per fare 'accompagnare' Lombardo sino a fine legislatura evitando così le sue dimissioni e spostando di 6 mesi le elezioni? Allora sarebbe una truffa all'italiana non alla siciliana».