29 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Il corteo della Destra per le vie della Capitale

La Destra in piazza contro il Governo Monti

Sul palco campeggiano gli slogan Contro il governo delle tasse e Sovranità monetaria e tra i militanti spuntano cartelli contro il Governo. Storace attacca Monti e Fini. A Berlusconi: Ricominciamo ma vogliamo chiarezza...

ROMA - Lucio ma non Dalla: Battisti. Giorgio ma non Napolitano: Almirante. E, soprattutto, destra, ma non quella di Alemanno («Roma ha bisogno di un vero sindaco di destra«) e tanto meno quella di Fini («oggi inizia la fine della diaspora finiana«), bensì la destra dura e pura di Francesco Storace. Il quale ha tentato di rilanciare il suo partito - La Destra, appunto - con un corteo che si è snodato oggi per le strade di Roma, da piazza della Repubblica alla Bocca della verità, al quale hanno partecipato alcune migliaia di militanti (gli organizzatori ne rivendicano 20mila e il consigliere comunale Dario Rossin prevede orgoglioso che domani i giornali non potranno negare che 20mila persone «hanno marciato su Roma«).

Sul palco lo slogan «Sovranità monetaria» - Quando sul palco sale donna Assunta Almirante, moglie del leader storico del Movimento sociale italiano Giorgio Almirante, si spengono le canzoni di Lucio Battisti che hanno accolto i militanti in piazza Bocca della verità e partono i cori: «Giorgio! Giorgio!». Poi gli altoparlanti diffondono l'Inno di Mameli e la piazza lo accompagna in coro. Qualche militante alza il braccio destro per un saluto romano. La folla sventola bandiere della Destra e tricolori, c'è anche una bandiera di Mussolini, qualche fascio e qualche croce celtica, un vessillo di Alleanza nazionale, che smette presto di sventolare, e poi una bandiera indipendentista sarda e, in evidente solidarietà con il popolo greco alle prese con le richieste finanziarie dell'Unione europea e del Fondo monetario internazionale, un paio di bandiere elleniche. Sul palco campeggiano gli slogan Contro il governo delle tasse e Sovranità monetaria e tra i militanti spuntano cartelli contro il governo («Monti boia«) o contro la sua politica («O con noi o contro l'Italia«).

Storace a Berlusconi: Ricominciamo ma vogliamo chiarezza - Quando Storace prende la parola per il comizio conclusivo, con oltre un'ora di ritardo rispetto all'orario previsto, mescola temi cari alla destra d'antan, come l'immigrazione e le carceri, e argomenti di battente attualità, come la liberazione della cooperante italiana Rossella Urru, i due marò fermati in India e il richiamo del console Vattani a Roma. Poi attacca il suo ex leader Gianfranco Fini, critica governo e banchieri, punzecchia l'ex sodale di partito Gianni Alemanno («non so se sarò candidato sindaco di Roma ma di certo servono le primarie«) e poi si rivolge a Berlusconi chiamandolo per nome: «Silvio stacca la spina a questo Governo. Noi siamo pronti a ricominciare, ma vogliamo chiarezza...».