Padre Lombardi: La Chiesa è sotto attacco, calma e sangue freddo
E' il nostro «Wikileaks»: pioggia di carte per creare il caos e sconcerto e a facilitare una messa in cattiva luce del Vaticano, del governo della Chiesa e più ampiamente della Chiesa stessa. Monsignor Bettazzi: «Penso che Ratzinger pensi alle dimissioni»
ROMA - «Oggi dobbiamo tenere tutti i nervi saldi perché nessuno si può stupire di nulla. L'amministrazione americana ha avuto wikileaks, il Vaticano ha ora i suoi leaks, le sue fughe di documenti che tendono a creare confusione e sconcerto e a facilitare una messa in cattiva luce del Vaticano, del governo della Chiesa e più ampiamente della Chiesa stessa. Quindi, calma e sangue freddo, e molto uso della ragione, cosa che non tutti i media tendono a fare». Lo ha affermato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, in una dichiarazione a Radio Vaticana, tornando a denunciare la «circolazione di documenti che tendono a screditare il Vaticano e la Chiesa».
«Si tratta di documenti di natura e peso diversi, nati in tempi e situazioni diverse: altro sono le discussioni sulla migliore gestione economica di una istituzione con molte attività materiali come il Governatorato; altro sono appunti su questioni giuridiche e normative in corso di discussione e su cui è normale che esistano opinioni diverse; altro sono memoriali farneticanti che nessuna persona con la testa sul collo ha considerato seri, come quello recente sul complotto contro la vita del Papa. Ma tant'è; mettere tutto insieme - ha denunciato Padre Lombardi- giova a creare confusione. Una informazione seria dovrebbe saper distinguere le questioni e capirne il significato differente. E' ovvio che le attività economiche del Governatorato devono essere gestite saggiamente e con rigore; è chiaro che lo IOR e le attività finanziarie devono inserirsi correttamente nelle norme internazionali contro il riciclaggio. Queste sono evidentemente le indicazioni del Papa. Mentre è evidente che la storia del complotto contro il Papa, come ho detto da subito, è una farneticazione, una follia, e non merita di essere presa sul serio».
Monsignor Bettazzi: Penso che Ratzinger pensi alle dimissioni - Papa Ratzinger pensa alle dimissioni. Questo il giudizio di Monsignor Luigi Bettazzi, Vescovo Emerito di Ivrea, espresso oggi al programma di Radio2 'Un Giorno da Pecora'. Monsignore, lei crede al complotto, svelato dal Fatto Quotidiano, per uccidere Papa Ratzinger? «No, non credo. Fosse stato il Papa precedente lo capirei, ma questo Papa qui mi sembra così mite, religioso. Non troverei i motivi per attentarlo». Cosa ha pensato quando è venuta fuori questa notizia? «Ad un cosa per preparare l'eventualità delle dimissioni. Per preparare questo choc, perché le dimissioni di un Papa sarebbero un choc, cominciano a buttare lì la cosa del complotto». Secondo lei Ratzinger vorrebbe dimettersi? «Io credo di sì, anche se l'hanno smentito. Un vecchio cardinale, però, mi diceva sempre: se il Vaticano smentisce vuol dire che è vero...».
Ma perché Ratzinger dovrebbe dare le dimissioni? «Io penso che lui si senta molto stanco, basta vederlo, è un uno abituato agli studi. E di fronte ai problemi che ci sono, forse anche di fronte alle tensioni che ci sono all'interno della Curia, potrebbe pensare che di queste cose se ne occuperà il nuovo Papa», ha spiegato Monsignor Bettazzi.