AAA cercasi barbe e capelli veri per il Santuario di Varallo
«Un tempo - ha ricordato sul quotidiano vaticano Elena De Filippis, direttore del santuario - si faceva a gara per donare i capelli per le statue del Sacro Monte». Papa: «Promuovere le vocazioni, parrocchie stiano attente»
ROMA - ««AAA Cercasi barbe, capelli (non tinti) e criniere di cavallo per il restauro delle statue del Sacro Monte di Varallo». E' l' «appello vero e urgente» che il quotidiano della Santa Sede, l'Osservatore Romano, pubblica oggi.
«Già qualche anno fa l'amministrazione del Sacro Monte aveva lanciato, con successo, un primo appello per cercare queste fondamentali materie, indispensabili per restaurare le ottocento statue a grandezza naturale. Molte di queste, infatti, hanno capelli, barbe e baffi veri: capigliature nere, bionde, rosse, grigie, lisce, arricciate, grandi barbe pepe e sale, a seconda del personaggio. Oggi, però, le scorte conservate nella 'Stanza dei Capelli' sono quasi del tutto esaurite. Ad aggravare il quadro v'è il fatto che oggi non ci sono più i capelli di una volta», ha scritto l'Osservatore.
Un tempo si faceva la gara - «Un tempo - ha ricordato sul quotidiano vaticano Elena De Filippis, direttore del santuario - si faceva a gara per donare i capelli per le statue del Sacro Monte. Forse vi giungevano chiome come conseguenza delle tonsure delle novizie, altre per ex voto. Oggi queste donazioni sono rare. E le capigliature disponibili sul mercato, oltre che costose, hanno colori e acconciature che risentono della moda di oggi. Il restauro corretto delle statue del Sacro Monte richiede invece il rispetto della fisionomia originale dei personaggi rappresentati, che capelli 'sbagliati' possono alterare e confondere».
Papa: Promuovere le vocazioni, parrocchie stiano attente - Il Papa, benedetto XVI, raccomanda a tutta la Chiesa Cattolica e in particolare ai vescovi e ai sacerdoti di prestare attenzione ai segni della nascita di vocazioni al sacerdozio o alla vita religiosa. «E' importante - spiega in un messaggio per la Giornata della Vocazione Benedetto XVI - che nella Chiesa si creino le condizioni favorevoli affinchè possano sbocciare tanti 'sì', quali generose risposte alla chiamata di amore di Dio».
Tra gli auspici del Papa nel messaggio, anche quello che «le Chiese locali, nelle loro varie componenti, si facciano 'luogo' di attento discernimento e di profonda verifica vocazionale, offrendo ai giovani e alle giovani un saggio e vigoroso accompagnamento spirituale. In questo modo - spiega il Papa - la comunità cristiana diventa essa stessa manifestazione della Carità di Dio che custodisce in sè ogni chiamata».