19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
In Abruzzo sequestrata la struttura e arrestato il titolare

Minori ospiti in casa famiglia al lavoro come muratori in nero

I Carabinieri del Nas di Pescara hanno scoperto non solo che i ragazzi non venivano trattati secondo gli standard previsti dalla legge, ma anche che venivano impiegati come lavoratori in nero in un cantiere edile vicino alla struttura

PESCARA - Doveva ospitare dei minori disagiati, soprattutto extracomunitari, nella casa famiglia che gestisce ad Avezzano, in Abruzzo. Ma i carabinieri del Nas di Pescara hanno scoperto non solo che i ragazzi non venivano trattati secondo gli standard previsti dalla legge, ma anche che venivano impiegati come lavoratori in nero in un cantiere edile vicino alla struttura.

Stamattina sono scattate le perquisizioni nella casa famiglia (la «Marsica per noi»), che è stata sequestrata. I carabinieri hanno arrestato il titolare con l'accusa di maltrattamento, finito ora ai domiciliari. Nei guai anche suo figlio, titolare di una società edile che lavorava nel cantiere, accusato di estorsione in danno di minori, in concorso con il padre.

L'operazione - chiamata «Free Boys» - è stata svolta in in collaborazione con il Nas di Roma e con i militari dell'Arma territoriale della capitale e di Avezzano. A far partire le indagini è stata una segnalazione del Dipartimento Promozione dei Servizi sociali e della Salute del Comune di Roma.

La struttura polifunzionale «Marsica per noi» è costituita da due comunità educative per minori, una RSA (Residenza sanitaria assistita) ed una casa di riposo. Può ospitare fino a 24 ragazzi. Quelli al momento presenti (circa 5, quasi tutti extracomunitari) saranno affidati ad una onlus di Roma.

Sul sito della casa famiglia si legge che «l'obbiettivo primario è quello di adeguare i propri servizi alle singole prerogative di ogni ospite, nel tentativo di ricreare un ambiente familiare ed accogliente».