3 ottobre 2025
Aggiornato 03:00
La vitia dei partiti | Lega Nord

Maroni: Sotto la guida di Bossi ritrovata compattezza e unità

L'ex Ministro dell'Interno: Si è fatto un passo indietro per farne due avanti. Rosi Mauro: Bossi ha detto «Fermi tutti». Non sonu un'approfittatrice. Alfano: Alleanza territori filo che unisce i due partiti

ROMA - Roberto Maroni non ha dubbi: «quel che conta è la Lega. Sotto la guida di Bossi si è risolta un'importante questione, grazie al quale è stata trovata compattezza e unità». Commentando sulla Padania la riunione dei vertici del partito a Milano, nella quale è stata decisa la sostituzione di Marco Reguzzoni alla guida del gruppo a Montecitorio con il maroniano Paolo Dozzo, l'ex ministro dell'Interno, sostiene che «si è fatto un passo indietro per farne due avanti. Lo riconosco e lo apprezzo - aggiunge Maroni - è nell'interesse esclusivo del movimento. L'unità per la Lega è un valore imprescindibile».

Rosi Mauro: Bossi ha detto «Fermi tutti». Non sonu un'approfittatrice - «Ieri è stata una giornata importante perché abbiamo dovuto chiarirci tra di noi su cose inesistenti e su un malinteso che si stava ingigantendo in proporzioni irreali. E Bossi, che sa già che cosa succederà dopo, ha detto: 'Basta, fermi tutti'. Ed è stato un bene». Riassume così, Rosi Mauro, la riunione di ieri tra i dirigenti delle diverse anime della Lega in via Bellerio. Un incontro a cui hanno partecipato i big del movimento da cui è trapelata la descrizione di un clima carico di tensione, dopo il quale si è avuta la notizia dell'avvicendamento a ruolo di capogruppo alla Camera di Marco Reguzzoni.
«C'è chi dice che sarei un'approfittatrice» ma «conosco Bossi da 25 anni, quando ero ragazza» e «non sono un'ipocrita, le battaglie le faccio sempre dentro il partito». Lo ha detto Rosi Mauro, vicepresidente leghista del Senato, oggetto mercoledì scorso al «Maroni Day» delle invettive di militanti leghisti che la considerano nella cerchia di persone che condizionano il segretario federale, parlando a un incontro pubblico delle donne del Carroccio a Monza.
Rosi Mauro ha ammesso: la Lega vive «un momento difficile» ma ha aggiunto di non dover «spiegare niente a nessuno». «Conosco Bossi dal 1987, quando ero sindacalista della Uilm - ha detto Rosi Mauro - I giornali hanno interesse a fermare il cammino della Lega, vogliono sfasciare, denigrare e fomentare l'odio per spaccare» il movimento. «C'è chi dice che io sarei un'approfittatrice - ha aggiunto - ma conosco il segretario federale da quando ero una ragazza».

Fini: Non esiste un'identità padana, esiste divario nord-sud - Dal palco del teatro Carignano di Torino, dove il leader di Fli Gianfranco Fini è intervenuto alla decima tappa della convention C'è davvero un'Italia in cui credere, il presidente della Camera non rinuncia a lanciare qualche strale nei confronti del Carroccio. «Non esiste un'identità padana» ha detto tra gli applausi della sala. «Esiste piuttosto un divario economico tra nord e sud» ha specificato Fini sottolineando la necessità di colmare questo gap.
«Serve preservare il valore rappresentato dall'unità della nostra Repubblica» è il richiamo del presidente della Camera, che si dice convinto che l'Italia «in una fase difficile come l'attuale si salverà solo se rimarrà unità». Precisando poi di «non temere per l'unità del paese» quanto piuttosto «per la coesione nazionale, perché c'è un egoismo geografico, e ci sono sintomi di un egoismo sociale», Fini ha sottolineato che «il compito della politica è tessere una rete» per riavvicinare il capitale al lavoro e per scrivere «un nuovo patto tra le generazioni».
Il federalismo è l'altro tema leghista su cui Fini si è soffermato con toni critici. «E' arrivato il tempo di ridefinire le competenze tra Stato e Regioni» perché secondo il presidente della Camera il federalismo «che doveva semplificare ha invece moltiplicato gli oneri».

Alfano: Alleanza territori filo che unisce i due partiti - «Siamo convinti che ciò che è accaduto a Roma segni un momento difficoltà nel rapporto e nell'alleanza con la Lega». Lo ha sottolineato il segretario del Pdl, Angelino Alfano tornando a parlare dell'ex alleato di governo, la Lega oggi all'opposizione.
Sul fronte delle tante alleanze che ancora sussistono in regioni e comuni, Alfano ha auspicato: «Che le tante amministrazioni e i tanti governi regionali che insieme condividiamo possano rappresentare un filo che tiene unito anche per la prospettiva il nostro partito a quello della Lega».
Sull'ipotesi di alleanza col Pd in occasione delle amministrative in Veneto, Alfano ha ribadito che i rapporti col Pd sono «nulli, come sono sempre stati - ha concluso - rapporti da avversari »