30 luglio 2025
Aggiornato 16:30
Il caso Lega Nord

Maroniani pronti allo showdown con Reguzzoni, domani il d-day?

Bossi a Varese ancora incerto. Il bivio è stretto, la settimana decisiva per le sorti del partito che sogna la Padania ma rischia di spaccarsi. Per questo anche a Montecitorio la tensione è palpabile. D'Alema: E' finita l'epoca del patto Berlusconi-Bossi

ROMA - La scena che fa sognare i maroniani - e che sarebbe stata promessa da Bossi in persona a Maroni - è la seguente: Roberto e Umberto, domani sera, sullo stesso palco a Varese. Il Capo, acclamato dai presenti, che lancia un segnale chiaro, anzi il segnale: è ora di cambiare, a cominciare dalla guida del gruppo della Camera. Sarebbe la parola definitiva su Marco Reguzzoni, costretto a lasciare la guida dei deputati leghisti. Applausi, sipario sul cerchio magico. La scena peggiore per la Lega: sempre domani sera a Varese, Maroni reclama la stagione congressuale e chiede a Umberto di cambiare consiglieri, ma Bossi non è sul palco. Contestazioni che lambiscono il Capo, slogan anti cerchio magico, benzina in attesa del falò di domenica, quando a Milano si terrà la grande manifestazione del Carroccio. Nel mezzo una raccolta di firme per indire una riunione del gruppo della Camera, sfida aperta per sfiduciare Reguzzoni, probabile epilogo politicamente cruento.

Il bivio è stretto, la settimana decisiva per le sorti del partito che sogna la Padania ma rischia di spaccarsi. Per questo anche a Montecitorio la tensione è palpabile. I maroniti non aprono bocca, sperano che questa sia davvero la volta buona, ma temono che se la «promessa» di Bossi dovesse restare sulla carta, allora il processo di frantumazione sarebbe irreversibile. «Quello che promette lunedì potrebbe non essere valido mercoledì», osserva uno dei più scettici.
Anche i «reguzzoniani» si agitano, nel partito gira voce della possibile contromossa del cerchio magico: a Varese partono le contestazioni maroniane, domenica a Milano il bis. I maroniani raccolgono le firme anti Reguzzoni, Bossi è costretto a scegliere e decide sanzioni durissime contro i maroniani, parte l'epurazione.
Certo è, come osserva un deputato «neutrale», che «ne resterà in piedi solo uno». Anche perché il tempo stringe, anche sulle alleanze alle amministrative si gioca la partita interna. Per non parlare delle trattativa sulla legge elettorale, che Maroni vuol cambiare e Reguzzoni no: conta chi tratterà per il Carroccio, conta chi deciderà le liste elettorali alle prossime Politiche. Se domani sera la situazione dovesse sfuggire di mano, i maroniani potrebbero incontrarsi prima di domenica, per stabilire la linea e decidere il da farsi. Ma la speranza è che Bossi mantenga la «promessa» e archivi Reguzzoni.

D'Alema: E' finita l'epoca del patto Berlusconi-Bossi - «E' finita un'epoca in cui il paese era dominato dal patto Berlusconi- Bossi». Così Massimo D'Alema ospite della trasmissione Otto e Mezzo. «Spero che questo patto sia finito e non sia riproponibile in futuro - ha aggiunto il presidente della Fondazione Italianieuropei - e questo impone certamente alla Lega la necessità di costruire una nuova prospettiva. Questo però non accalora me, ne discuteranno tra loro».