18 aprile 2024
Aggiornato 18:00
E' stato arrestato a Kelebia

Vigile ucciso, il presunto omicida stava scappando in Sud America

Arrestato al confine tra Ungheria e Serbia, finora era l'unico ricercato. Era stato identificato e già liberato dalle autorità magiare, ma un mandato di cattura europeo emesso a tempo di record dalla magistratura milanese ha permesso di trattenerlo

MILANO - E' stato arrestato a Kelebia, al confine tra Ungheria e Serbia, lo slavo sospettato di essere stato alla guida dell'auto che ha investito e ucciso giovedì sera a Milano il vigile Nicolò Savarino. L'uomo, che gli investigatori hanno per ora identificato come il 24enne Goico Jovanoic nato in Germania, stava tentando di uscire dall'Unione europea e da lì raggiungere un Paese del Sud America attraverso una serie di coperture. Era stato identificato e già liberato dalle autorità magiare, ma un mandato di cattura europeo emesso a tempo di record dalla magistratura milanese ha permesso di trattenerlo.

E' al momento l'unico ricercato - Il presunto omicida, che aveva precedenti per reati contro il patrimonio e diversi alias, abitava in un appartamento di Busto Arsizio. Secondo gli investigatori era al momento l'unico ricercato quindi non è certo che a bordo del Suv ci fosse un complice. Per arrivare all'arresto di Goico Jovanovic (noto alle Forze dell'ordine anche come Nicolic Remi, Nicolic Goico o Davide Jovanovic) sono state decisive le intercettazioni telefoniche e diverse testimonianze tra le quali quella del collega di Savarino che era in servizio al momento dell'omicidio. Lo spunto iniziale che ha portato gli investigatori sulla strada giusta è arrivato da una pattuglia in borghese dei vigili che, a bordo di una moto, ha identificato il Suv, del quale non si avevano né la targa né filmati, regolarmente parcheggiato in via Lancetti. L'auto non aveva segni particolari tranne un bozzo sul cofano. Un esame del fondo ha però permesso di trovare macchie di sangue e della vernice verde. Da lì è stato identificato il proprietario ed è stata ricostruita la rete internazionale di coperture che hanno condotto all'arresto.
«Sono orgoglioso di aver collaborato con la polizia locale - ha detto il capo della Squadra mobile di Milano Alessandro Giuliano - e contento del risultato. Servono altre indagine per chiarire dei contorni della vicenda, ma per ora gli elementi che abbiamo raccolto ci permettono di ipotizzare che fosse l'uomo alla guida del Suv. La persona che cercavamo al momento è solo questa». Quando ieri nel tardo pomeriggio è stato diramato il mandato europeo di arresto alle autorità ungheresi lo slavo si trovava al confine già da una ventina di ore quindi la tempestività del provvedimento è stata decisiva per evitare che superasse il confine e rendesse la cattura molto più difficile.