12 ottobre 2025
Aggiornato 05:00
Le cifre della fondazione Migrantes della CEI

Italia «diversamente cattolica», sono 1,4milioni gli islamici

Monsignor Perego: L'immigrazione non solo sta cambiando il volto dell'Italia ma sta cambiando anche il volto del cattolicesimo italiano e della Chiesa italiana, oltre che indicare strade nuove dell'ecumenismo e del dialogo religioso nel nostro Paese. Sei Ministri aderiscono alla Giornata della Chiesa per i migranti

CITTÀ DEL VATICANO - Oltre un milione e mezzo di musulmani, oltre 1.400mila ortodossi, 204mila nuovi protestanti: sono alcune delle cifre fornite dalla fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana per sottolineare che l'Italia è ormai divenuto una nazione «diversamente cattolica».

I dati sono stati illustrati da mons. Giancarlo Perego, direttore generale di Migrantes, nel corso di una conferenza stampa per la presentazione della Giornata mondiale delle migrazioni (15 gennaio). «L'immigrazione non solo sta cambiando il volto dell'Italia - ha detto Perego - ma sta cambiando anche il volto del cattolicesimo italiano e della Chiesa italiana, oltre che indicare strade nuove dell'ecumenismo e del dialogo religioso nel nostro Paese. Al 31 dicembre 2010 tra i 4.570.317 stranieri residenti in Italia vi erano 2.465.000 cristiani (53,9%), 1.505.000 musulmani (32,9%), 120.000 induisti (2,6%), 89.000 buddhisti (1,9%), 61.000 fedeli di altre religioni orientali (1,3%), 46.000 che fanno riferimento alle religioni tradizionali, per lo più dell'Africa (1,0%), 7.000 ebrei (0,1%) e 83.000 (1,8%) appartenenti ad altre religioni. 196.000 immigrati (4,3%) si dichiarano atei o non religiosi, in prevalenza provenienti dall'Europa e dall'Asia (dalla Cina in particolare). I numeri delle diverse confessioni cristiane sono così suddivisi: 1.405.000 ortodossi, 876.000 cattolici, 204.000 protestanti e 33.000 che fanno parte di altre comunità cristiane. Nel 2010, rispetto all'anno precedente, i cristiani sono aumentati di 4 punti percentuali, i musulmani dello 0,9% e i fedeli di religione orientale appena dello 0,4%».

«E' un mondo cristiano e religioso straordinario, che chiede un dialogo ecumenico e religioso rinnovato nella quotidianità, costruito su esperienze di studio, di ricerca, di incontro e di dialogo con i nostri fratelli, come ha invitato a fare il Concilio Vaticano II (pensiamo all'attualità di documenti conciliari come Unitatis redintegratio, Nostra Aetate)», ha detto mons. Perego. «La Chiesa italiana è invitata dalle migrazioni a ripensarsi a partire da storie cattoliche e cristiane differenti: a ripensare i luoghi educativi (gli oratori e le scuole e le università cattoliche in particolare), la liturgia, che è stata arricchita da tradizioni diverse (bizantina, siro-malabarese...), gli itinerari di fede e di iniziazione cristiana, il presbiterio diocesano (ricco di 2300 sacerdoti immigrati), il mondo delle religiose (oltre 3000 provenienti da altri Paesi del mondo), lo stile e gli strumenti di accoglienza, i mezzi di comunicazione sociale».

Sei Ministri aderiscono alla Giornata della Chiesa per i migranti - Sei ministri della Repubblica hanno comunicato la loro adesione alla 98esima Giornata mondiale delle migrazioni che la Chiesa italiana celebrerà in tutte le diocesi e le parrocchie italiane il prossimo 15 gennaio. Lo ha resto noto il portavoce della Cei, monsignor Domenico Pompili, nel corso di una conferenza stampa per la presentazione dell'evento insieme ai vertici della fondazione Migrantes della stessa Conferenza episcopale italiana.
Si tratta dei ministri degli Esteri Giulio Terzi, dell'Integrazione e cooperazione internazionale Andrea Riccardi, dei Rapporti con il Parlamento Piero Giarda, delle Politiche comunitarie Enzo Moavero Milanesi, e delle Politiche agricole, alimentari e forestali Mario Catania. Presenti nel pubblico della conferenza stampa, nei locali di Radio Vaticana, due rappresentanti del ministero dell'Interno e del ministero per il Turismo e lo sport.