3 ottobre 2025
Aggiornato 06:00
L’ex Premier precisa: il mio solo gesto di responsabilità

La Lega: Berlusconi si è dimesso sotto ricatto

Il leader del Carroccio, che ai giornalisti ha detto di essere presente quando i dirigenti di Mediaset supplicavano il Cavaliere di andarsi a dimettere perché i titoli del gruppo stavano per precipitare pericolosamente, ha aperto un giallo sulle dimissioni dell’ex presidente del Consiglio. Tosi (Lega): se Berlusconi viene a Verona sarò felice di incontrarlo

ROMA - Le dimissioni di Berlusconi da Presidente del Consiglio stanno diventando un giallo.
A rilanciare il mistero è la Lega, anzi Bossi in persona, il quale, dopo aver dichiarato che l’ex premier ha dovuto abbandonare Palazzo Chigi sotto la pressione di un ricatto, ha detto ai giornalisti di essere stato presente quando il gruppo dirigente di Mediaset supplicava il Cavaliere di dimettersi per interrompere l’ondata di vendite che si stava riversando sul titolo dell’azienda. Per la precisione Mediaset dall’inizio dell’anno ha perso circa il 50 per cento del suo valore e il giorno prima che Berlusconi salisse sul Colle il suo valore aveva subito in Borsa un tonfo del 12 per cento.

Berlusconi: ho lasciato solo per senso di responsabilità verso il Paese - «Le dimissioni del presidente Berlusconi da Palazzo Chigi sono state motivate dal senso di responsabilità e dal senso dello Stato, nell'interesse esclusivo del Paese. Chi ha seguito le vicende di quei giorni sa bene che non esiste nessuna altra motivazione». E' quanto si legge in una nota dello staff dell'ex premier.

Monti accettato con tutti gli onori dal duo dei sorrisetti - Peraltro il Cavaliere è convinto che per ora il Professore, nonostante la Merkel abbia parlato di misure «impressionanti», non abbia messo sul piatto chissà che di diverso rispetto al governo precedente. Una convinzione, però, che per Berlusconi è stata accompagnata dalla fastidiosa sensazione di sentirsi escluso da quel vertice a tre che da tempo lui poteva ormai solo sognarsi.

Alfano: faremo le primarie - Angelino Alfano ha garantito che «ci saranno primarie a tutti i livelli» e ha ribadito che, visto che lo ha detto Berlusconi, è possibile che il Congresso nazionale si tenga davvero in primavera e che magari potrebbe servire anche per modificare il nome del partito.

Il Pdl all’appuntamento con le misure di Monti - D'altra parte il Pdl, che all'appoggio al governo Monti ci è arrivato in ordine sparso e che continua a essere in fibrillazione, deve non soltanto affrontare la questione dei sottosegretari ma, a breve, anche quella dell'atteggiamento da tenere nelle Aule di fronte ai 'pacchetti' di sacrifici che saranno presentati da Monti.
Cercando peraltro di 'riagganciare' l'Udc di Casini ma pure di non perdere per strada la Lega che si è collocata sola soletta nell'angolo riservato all'opposizione.

L’ex premier: nessun ricatto, solo senso di responsabilità - Ai suoi interlocutori, anche in questi giorni il Cavaliere ha ribadito che le sue dimissioni sono state un «gesto di responsabilità». Raccontano che più di tutto al Cavaliere starebbe andando di traverso quel continuo paragone tra il suo stile 'sopra le righe' e quello tanto sobrio di Monti. Perché se c'è una cosa di cui il Cavaliere si è sempre vantato, alla faccia dei racconti sui festini di Arcore e di certe intercettazioni, è di essere un padrone di casa impeccabile, che sa mettere a suo agio gli ospiti, un uomo con modi eleganti e galanti.

Fabio Tosi: era finito il ciclo di Berlusconi non quello di Lega e Pdl - Se il sindaco di Verona, Flavio Tosi si troverà faccia a faccia con l'ex premier, Silvio Berlusconi lo saluterà «assolutamente». L'incontro, come riporta il quotidiano veronese 'L'Arena', potrebbe avvenire in occasione della convention Pdl dei Popolari Liberali di Carlo Giovanardi il 26 e 26 novembre proprio nel capoluogo scaligero.

Se il Cavaliere avesse dato retta a me saremmo ancora al Governo - Malgrado le critiche espresse a Berlusconi, Tosi prosegue :«Lo saluterei, ci mancherebbe. Non c'è nulla di personale. Le osservazioni politiche che ho mosso nelle scorse settimane e di cui sono sempre più convinto erano nell'interesse della coalizione, del Pdl e del Paese. Io ho sempre riconosciuto a Berlusconi - ha proseguito il sindaco eretico - quanto ha fatto per l'Italia, ma anche che è finito un ciclo e sono convinto che se lui avesse fatto un passo indietro qualche mese fa, avremmo ancora un governo di coalizione Lega-Pdl, con un altro premier e una maggioranza più larga».

Nessun flirt fra me il Terzo Polo. Vado anche da Giovanardi - Sulla sua partecipazione all'assemblea del Terzo Polo lo scorso 19 novembre, Tosi tiene a precisare: «Nessun flirt. È stato un invito istituzionale e sarebbe stato scortese non andare. In quella sede ho posto i temi che porrò anche da Giovanardi e che riguardano la nostra città e il territorio.

I giudici di Londra: Mills deve testimoniare lunedì - Il giudice inglese ha rigettato la richiesta degli avvocati londinesi di Silvio Berlusconi di rinviare la testimonianza di David Mills prevista per lunedì in videoconferenza da Londra, collegata con Milano, al processo in cui l'ex premier è accusato di aver corrotto il fondatore del sistema off shore usato da Fininvest, comprando le sue testimonianze in due dibattimenti.

Gli avvocati di Berlusconi: non può testimoniare, ha altri processi aperti - La notizia sul no del giudice è stata anticipata da The Guardian e poi confermata da fonti legali. La richiesta di sospensiva era stata formulata in attesa che la corte di Londra decidesse sulle modalità della deposizione di Mills. Bisognerà verificare infatti se il legale inglese, condannato in primo e secondo grado a 4 anni e 6 mesi per corruzione in atti giudiziari con prescrizione e affermazione di responsabilità in Cassazione, potrà sedersi davanti ai giudici come testimone semplice. Secondo gli avvocati del legale inglese e quelli di Berlusconi, Mills non può deporre come teste perchè ha ancora procedimenti aperti in Italia. Si tratta del presunto riciclaggio per i diritti tv di Mediaset e della presunta falsa testimonianza nel caso a Sme a Londra. Anche in queste vicende c'è stata una dichiarazione di prescrizione non ancora definitiva. Il nodo dovrà essere sciolto lunedì in aula dai giudici di Londra e di Milano.