Il Parlamento del Nord ha una nuova casa
Il raduno del 4 dicembre alla Fiera di Vicenza. La Lega vuole il Copasir. Divina: Fini deve avere l’Alzheimer. Reguzzoni: Monti prima che all’Europa doveva parlare agli italiani. Maggioni: il premier si è inginocchiato davanti alla Merkel
ROMA - Molti sostengono che a via Ballerio quando ci accorti che la prestigiosa Villa Bonin non era disponibile per ospitare la seduta del parlamento del Nord prevista per il 4 dicembre sia successo il putiferio.
In effetti la caduta di immagine per la Lega da questa impasse logistica non è stata da poco. Come è noto Umberto Bossi di questo appuntamento aveva fatto la bandiera della Lega passata all’opposizione. Con l’annuncio del raduno del parlamento del Nord il leader della Lega aveva dato il segnale di un ritorno alle origini fondato sull’indipendenza della Padania.
Scoprire che la sede del parlamento della futura «nazione» era inagibile perché già prenotata da battesimi e cresime non è stato quindi un buon avvio della nuova fase e non è da escludere che abbia ragione chi a causa racconta che a causa di questa disattenzione sia saltata anche qualche testa.
Ma adesso il guaio è rimediato.
Il Parlamento del Nord alla Fiera di Vicenza - Non avrà il fascino austero e architettonicamente di pregio di villa Bonin Maistrello, ma è pur sempre una sede prestigiosa. Si terrà presso la Fiera di Vicenza il parlamento del Nord, il prossimo 4 dicembre.
Stato maggiore della Lega soddisfatto della scelta - Come riporta Il Mattino di Padova, lo stato maggiore della Lega Nord ha dovuto fare di necessità virtù. Villa Bonin, la sede in cui si era sempre riunito il parlamento padano, ha dato forfait per eccesso di prenotazioni: matrimoni, battesimi e convegni fino a Natale. Il Carroccio ha volto lo sguardo al dirimpettaio, appunto la Fiera di Vicenza. La prossima volta sarà opportuno prenotare per tempo.
La Lega vuole il Copasir - La questione della presidenza del Copasir è stata sollevata durante la conferenza dei Capigruppo del Senato. La Lega, come unico partito di opposizione, sarebbe tornata a chiedere infatti la presidenza del Comitato di controllo sui servizi segreti. Il presidente del Senato, Renato Schifani, si sarebbe fatto interprete della questione e avrebbe assicurato che ne parlerà con il collega della Camera, Gianfranco Fini, nel tentativo di trovare una soluzione condivisa.
Il carroccio contro le aziende? Fini deve avere l’Alzheimer - «Da quale pulpito viene la predica? Fini si permette di arringare che da troppi anni le imprese sono abbandonate (dal Governo) a se stesse. Brutta malattia l'Alzheimer: Fini ha dimenticato che ha governato con Berlusconi fino al 2010, e sempre con responsabilità importanti (perfino responsabile degli Esteri)». E' quanto afferma in una nota il senatore della Lega Sergio Divina, che sottolinea come «Fini ha dimenticato anche di aver annunciato le proprie dimissioni in caso di coinvolgimento del cognato nell'acquisto della casa di Montecarlo. Ed ha dimenticato pure di aver detto che si sarebbe dimesso un minuto dopo che si fosse dimesso Berlusconi».
Oggi, aggiunge Divina, Fini «da lezioni di politiche industriali, cose che per anni non ha saputo realizzare. Se gli sono rimasti ancora degli amici, farebbero meglio mettergli una mordacchia ed impedirgli di esternare. Ogni cosa che dice gli si rivolta contro. Zittitelo per il suo bene (e per il nostro stomaco)».
Reguzzoni: Monti chiede i sacrifici ma tiene all’oscuro gli italiani - Anche il Gruppo della Lega Nord alla Camera, analogamente a quanto fatto dal Gruppo al Senato, ha chiesto al presidente Fini di farsi interprete presso il governo della richiesta che il presidente del Consiglio venga a riferire in Aula, in merito a quanto sta accadendo per la crisi economica». Lo dichiara in una nota il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Marco Reguzzoni. «È doveroso e opportuno - dice Reguzzoni - che il Parlamento e i cittadini di questo Paese siano messi al corrente circa le intenzioni del Governo, nel momento in cui gli spread hanno raggiunto il picco più alto nella nostra storia. È ingiusto che le nostre famiglie e le nostre imprese che dovranno sopportare i sacrifici, siano gli ultimi a conoscerle».
Maggioni: il Premier si è inginocchiato davanti alla Merkel - «L'Unione Europea è sempre più sottomessa ai voleri di Berlino e Parigi e l'immobilismo delle istituzioni di Bruxelles è sintomo della totale mancanza di autorevolezza delle stesse. Nell'eurozona è necessario considerare come la stabilità dei conti pubblici dei Paesi membri passi attraverso la crescita economica e i prossimi mesi saranno quindi cruciali dinanzi alle prospettive d'incremento nullo del Pil nel 2012». Lo afferma il capogruppo della Lega Nord in commissione Politiche Ue alla Camera, Marco Maggioni.
In Europa doveva parlare della concorrenza sleale dei cinesi - «Piuttosto che parlare di politiche fiscali, i vertici europei devono prendere atto che la capacità produttiva cinese ostacola la potenzialità delle nostre imprese di vendere sia sul mercato interno che in quello extra Ue. Purtroppo - conclude - ravviso con rammarico come tale argomento sia fuori dal dibattito politico ed economico».