27 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Prima uscita pubblica del prelato dopo l'attentato di ieri sera

Monsignor Betori torna in pubblico: andiamo avanti insieme

L'Arcivescovo: «Ci sentiamo amati dalla gente di Firenze vi rassicuro: andiamo avanti, andiamo vanti insieme secondo quello che il Signore ha ritenuto e vorrà». Intanto proseguono le indagini: si cerca l'aggressore in tutta città

FIRENZE - «Andiamo avanti, andiamo avanti insieme secondo quello che il Signore ha ritenuto e vorrà». Così l'Arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, saluta dal palco del Salone dei Cinquecento, in Palazzo Vecchio, il pubblico che, nel corso di un convegno sul volontariato, gli ha tributato un lungo applauso in piedi.
Era la prima uscita pubblica del prelato, dopo l'attentato di ieri sera, in cui è rimasto ferito all'addome il suo segretario particolare, Don Paolo Brogi. «Ci sentiamo amati dalla gente di Firenze - ha detto Betori - vi rassicuro: andiamo avanti, andiamo vanti insieme secondo quello che il Signore ha ritenuto e vorrà». Monsignor Betori, al suo arrivo è stato salutato calorosamente dalle autorità locali, tra cui il vicesindaco Dario Nardella e il presidente del Consiglio comunale, Eugenio Giani, e dalle persone presenti al convegno. «L'affetto -ha sottolineato l'Arcivescovo - c'era anche prima, l'averlo adesso è però una consolazione che permette a Don Paolo e a me di affrontare con serenità questo difficile passaggio».

Si cerca l'aggressore in tutta città - Proseguono a ritmo serrato le indagini per individuare l'uomo che ieri sera ha sparato a Don Paolo Brogi, segretario dell'Arcivescovo di Firenze. Rispetto a quanto emerso in un primo momento, gli inquirenti precisano che, in base alla descrizione fornita da monsignor Giuseppe Betori, non è affatto detto che si tratti di un clochard. Al contrario sono state portate in questura, e rilasciate, nel corso della notte, sette persone che potevano corrispondere alle seguenti caratteristiche: un uomo di 60, 70 anni di età, vestito in maniera trasandata e dalla barba bianca e incolta.
Le ricerche vanno avanti in tutto il centro cittadino e nelle zone periferiche. La polizia amministrativa sta vagliano le posizioni dei detentori di armi, i cui parametri possono essere compatibili con l'arma del tentato omicidio, una calibro 7 e 65. L'androne della curia, dove il fatto ha avuto luogo, non ha telecamere e per questo la polizia sta acquisendo i filmati degli esercizi commerciali, degli istituti di credito e dei locali pubblici nelle immediate adiacenze.
La polizia scientifica ha effettuato i primi accertamenti balistici, sulla base del bossolo che è stato ritrovato ieri sera. Ma ulteriori riscontri saranno possibili quando sarà estratta dal corpo del segretario, dove è incastrata, l'ogiva, la pallottola che darà nuovi elementi ai fini delle indagini.

Bonanni: Sconcerto per l'aggressione - «Voglio esprimere la solidarietà mia personale e della Cisl all'Arcivescovo di Firenze Monsignor Betori, a don Paolo Brogi e a tutta la Chiesa fiorentina, che ieri è stata oggetto di una aggressione violenta quanto inqualificabile». Ad affermarlo è il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.
«La magistratura deve fare piena luce su questo episodio grave ed inquietante. Speriamo che le condizioni di don Brogi migliorino presto e che possa prontamente ristabilirsi.
All'Arcivescovo Betori, interprete di un magistero illuminante sul piano religioso e anche su quello culturale, va tutta la nostra solidarietà e vicinanza», conclude Bonanni.