28 agosto 2025
Aggiornato 05:30
Politica

Governi e credibilità

Vediamo di riportare alla memoria e analizzare quello che è successo negli ultimi 17 anni

ROMA - Dare credibilità al governo e, quindi, al Paese, per evitare disastri economico-finanziari, che ricadrebbero sulle spalle dei cittadini, utenti, consumatori e risparmiatori. Vediamo di riportare alla memoria e analizzare quello che è successo negli ultimi 17 anni.
1994: non c'è più il tradizionale centro-sinistra (DC, PSI, PSDI, PRI, PLI) travolto dalle inchieste giudiziarie. Il PDS di Occhetto aveva la strada spianata, si parlava di «gioiosa macchina da guerra». Alle elezioni vinsero Forza Italia di Berlusconi e la Lega di Bossi, il quale, di lì a pochi mesi, fece cadere il governo.

1995-1996: governo «tecnico» di Lamberto Dini, già direttore della Banca d'Italia.
1996-2001: alle elezioni vince il centro-sinistra ma in cinque anni si susseguono quattro governi (Prodi, D'Alema1, D'Alema2 e Amato).
2001-2006: governo di centro-destra di Berlusconi. Clamorosa la promessa mancata di ridurre le aliquote delle tasse al 23 e al 33 per cento.
2006-2008: governo di centro-sinistra con Prodi. Dura 23 mesi.
2008-2011: governo di centro-destra, PDL più Lega. In affanno per la fuoriuscita di una componente del PDL.

La prima considerazione che ci viene da fare è che il centro-sinistra non riesce ad esprimere un governo di legislatura per problemi interni alla sua coalizione. Il governo di centro-destra non riesce a mantenere le promesse fatte agli elettori (soprattutto sulle tasse). Dunque ci vuole un governo «tecnico»? Sarebbe l'abdicazione della Politica, quella con la P maiuscola, che è, appunto, la capacità di governare. Del governo Berlusconi ne abbiamo dette così tante che è inutile ricordarle. Basta andare sul nostro web e verificare le critiche espresse. Ma il centro-sinistra cosa propone? «Berlusconi si deve dimettere», dicono. E poi che succede, o meglio, quale governo si propone, con chi e con quale programma? Andare alle elezioni? Rimangono le domande precedenti.
«Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!» (Dante Alighieri, 1265-1321).
Mi sembra che in 700 anni sia cambiato ben poco.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc