19 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Operazione tra Roma, Latina e Viterbo

Mitra, fucili e bombe dalla Croazia: 24 trafficanti d'armi arrestati

A capo del gruppo c'era un ex difensore della Dinamo Zagabria, della Stella Rossa di Belgrado e della ex nazionale di calcio della Jugoslavia nei primi anni Novanta, Jasminko Hasanbasic

ROMA - Kalasnikov, fucili, bombe a mano. Il «catalogo» delle armi che riusciva a importare e a «piazzare» sul mercato italiano da una organizzazione internazionale scoperta dai carabieri era davvero ampio. Armi, ma anche droga era l'attività alla base del business gestito dal gruppo. Ventiquattro le persone arrestate tra Roma, Latina e Viterbo.

A capo del gruppo c'era un ex difensore della Dinamo Zagabria, della Stella Rossa di Belgrado e della ex nazionale di calcio della Jugoslavia nei primi anni Novanta, Jasminko Hasanbasic, 54 anni, detto il Mister perchè in Italia allenava una squadra di calcio multietnica denominata international Football Club. L'organizzazione, suddivisa in due gruppi collegati, importava armi dalla Croazia e cocaina dalla Spagna.

Il Mister, coadiuvato da uno degli altri appartenenti all'associazione, un cittadino bosniaco di etnia Rom, Duman Hamidovic, 32 anni (che ha militato come giocatore nel Intercontinental Football Club), gestiva i traffici dalla Croazia in Italia, contrattando personalmente la compravendita delle partite di armi (kalashnikov, pistole, fucili, bombe a mano, etc). In particolare l'importazione di armi avveniva, da parte dell'organizzazione, attraverso varie fasi che si concludevano con l'arrivo del carico a bordo di camion o autovetture dalla Croazia.

Le armi, a quanto emerso dalle indagini, erano destinate a una «clientela» romana che è ancora in fase di identificazione. Non è escluso che fossero destinate alla mala romana e a gruppi del crimine organizzato sul territorio nazionale. Il trasporto della partita di armi concordata, dalla Croazia in Italia via Trieste, avveniva con autofurgoni o autovetture. Durante l'attività d'indagine, nonostante i colloqui intercettati avessero contenuto criptico ed utilizzante la metafora calcistica («giocatori», «partite», «alberghi dove far alloggiare i giocatori» ecc.), Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Eur sono riusciti a seguire alcune fasi delle trattative, ottenendo dei riscontri oggettivi al traffico di armi.

La cocaina arrivava invece dalla Spagna su autovetture dotate di doppiofondo ed era destinata alle piazze romane e a quelle del litorale laziale.