18 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Perquisizioni a Brescia

Dossier illegali per favorire Bossi jr

Maresciallo della Gdf accusato per fascicoli contro «dissidenti» della Lega

MILANO - I dossier illegali che hanno portato la procura di Brescia a disporre stamani le perquisizioni nell'abitazione e nell'ufficio di Monica Rizzi, assessore allo Sport della Regione Lombardia, servivano, tra l'altro, a favorire la candidatura di Renzo Bossi, figlio del leader leghista, alle ultime elezioni regionali nella circoscrizione di Brescia e battere la concorrenza interna al Carroccio. E' questo il sospetto alla base dell'inchiesta nata da un esposto di Marco Marsili, ex addetto stampa dell'assessore leghista. Gli agenti hanno cercato documenti legati a indagini su Adriana Sossi, una «maga» con la quale la Rizzi era in contatto.

Tra gli indagati dalla procura bresciana c'è il suo compagno Francesco Cerniglia, maresciallo della Guardia di finanza accusato di essere l'autore dei fascicoli illegali su esponenti del Carroccio «dissidenti» o comunque avversi alla Rizzi. «Probabilmente non conoscono la Lega - ha commentato l'esponente bresciano del Carroccio, che non risulta indagta - perché da noi il metodo dei dossier non funziona. Ci si candida e si escludono le persone in un altro modo. Sono contenta che siano venuti ad accertare che non c'è nulla. Sono serena e ho fiducia nella magistratura».