Nuova notte in basilica per i rom sgomberati dai campi
In 50 hanno dormito nel chiostro e nei giardini adiacenti, 13 sono andati nel Cara
ROMA - In 50 hanno dormito stanotte nel chiostro della basilica di San Paolo e altrettanti, tra cui 15 minori, hanno dormito, all'aperto, nei giardini di fronte la basilica. Sono i rom che hanno deciso due giorni fa di chiedere ospitalità dopo essere stati sgomberati da diversi insediamenti abusivi della Capitale e soprattutto dal campo di Casal Bruciato. Ieri sera il presidente dell'XI municipio, Andrea Catarci, aveva spiegato che «le porte della Basilica si sono chiuse per tutti, tanto che alcune persone giunte lì per delle cerimonie religiose, trovatesi davanti agli ingressi sbarrati, hanno rinunciato ad effettuare i battesimi che avevano programmato». Solo in 13, i membri di due nuclei familiari, ieri in tarda serata, hanno scelto di andare al Cara
Ieri è stata una lunga giornata di trattative tra i rom, che chiedono che le loro famiglie non vengano smembrate mandando donne e bambini al Cara di Castelnuovo di Porto, mentre agli uomini non resterebbe che l'aiuto dei centri sociali aperti dalle 20 alle 7 di mattina, la Caritas, le associazioni che da anni assistono i nomadi e il Campidoglio. Purtroppo le trattative, condotte con la mediazione della Caritas diocesana su impulso del cardinal Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, sta conducendo una trattativa tra Campidoglio e rom, non sono ancora approdate a null. L'ultima proposta per chi decida però di lasciare l'Italia è stata quella di un contributo a famiglia di 1000 euro, 500 dalla Caritas e 500 dal Comune di Roma, oltre a quanto previsto dalle procedure per il rimpatrio assistito.