29 marzo 2024
Aggiornato 15:00
L'UE all'Italia: cavatevela da soli

Maroni: Meglio soli che male accompagnati

«Mi chiedo se valga la pena restare a Bruxelles. Napolitano dice che non dobbiamo fare ripicche? Forse meglio soli che male accompagnati»

ROMA - «La linea che è uscita dalla riunione in Lussemburgo è che l'Italia deve fare da sola; è stato approvato un documento con la mia astensione che non prevede nessuna misura concreta», ha detto Maroni rispondendo brevemente ai cronisti all'uscita. Durante la crisi finanziaria, ha proseguito il ministro, «noi abbiamo espresso la nostra solidarietà alla Grecia, all'Irlanda, al Portogallo, ma di fronte a questa crisi sociale e geopolitica la risposta è: 'Cara Italia, sono affari tuoi'».

MARONI: HA ANCORA SENSO RESTARE NELL’UNIONE EUROPEA? - «Mi chiedo se abbia un senso continuare a far parte dell'Ue» si è sfogato il ministro a Lussemburgo, all'uscita dal Consiglio Affari interni dell'Ue, che ha discusso l'emergenza immigrazione, e approvato un documento conclusivo su cui l'Italia si è astenuta sostenendo che non ci sono «risposte di solidarietà concreta».

SOLO SE SI TRATTA DI SALVARE LE BANCHE TUTTI D’ACCORDO - «Noi abbiamo fatto e continueremo a fare - ha continuato Maroni - i pattugliamenti e i rimpatri, sono già partiti i primi due voli, abbiamo chiesto l'intervento della Commissione e domani il presidente Barroso sarà in Tunisia, e spero che ottenga risultati concreti. Ma per ora l'Italia è stata lasciata sola a fare quello che deve fare e che continuerà a fare. Mi chiedo se abbia un senso continuare a far parte dell'Ue che si attiva subito per salvare le banche e dichiarare la guerra, ma quando si deve esprimere solidarietà concreta a un paese come l'Italia si nasconde».

A NAPOLITANO RISPONDO: MEGLIO SOLI CHE MALE ACCOMPAGNATI - Quanto all'avvertimento del Capo dello Stato a non fare ripicche sull'Europa, Maroni, rispondendo ai cronisti, ha osservato: «Certo che non si scherza con l'Europa, ma quando l'Italia chiede aiuto per i rimpatri, per i pattugliamenti, per bloccare i flussi, per fare investimenti in Tunisia, mi pare che qualcosa non funzioni: abbiamo fatto accordi bilaterali e aperto una linea di credito con la Tunisia da 150 milioni di euro, abbiamo fatto un accordo per i rimpatri, forniamo mezzi, auto, navi alla polizia tunisina, e siamo l'unico paese dell'Ue che si è attivato. Se la risposta è questa - ha concluso Maroni -, meglio soli che male accompagnati».