18 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Parentopoli

Assunzioni in Met.Ro.spa, rischiano processo in due

Indagini del pm Ilaria Calò. Accertamenti da denuncia Manpower

ROMA - Una graduatoria per le assunzioni fatta da Manpower per conto di Met.Ro. che sarebbe stata alterata. Per questo due persone rischiano di finire sotto processo. Il pubblico ministero Ilaria Calò ha chiuso le indagini nei confronti di Stefania Sangiovanni (all'epoca dai fatti responsabile per la Manpower della procedura selettiva), e di Riccardo Di Luzio (allora direttore del personale di Met.Ro.). Tentato abuso di ufficio e falso in atto pubblico, sono i reati contestati.

La Sangiovanni è assistita dagli avvocati Gianluca Arrighi e Giulia Caroselli. Il manager dagli avvocati Roberto Zannotti e Paola Cittadini. I fatti risalgono al luglio del 2009 e l'inchiesta ebbe inizio dopo la denuncia dell'agosto successivo fatta dall'amministratore della Manpower. E subito dopo, in quei giorni, la Met.Ro., in autotutela, bloccò tutto. La presunta falsificazione della graduatoria riguarderebbe 150 persone che avevano superato il concorso. Tra queste dovevano esserne selezionate 70, di cui 30 macchinisti e 40 operatori della manutenzione.

Rispetto a questi 70 posti sarebbero state alterate e falsificate le graduatorie. Determinanti per le indagini sono state le intercettazioni telefoniche. Secondo la ricostruzione dell'accusa, l'allora direttore del personale avrebbe indicato alla responsabile della selezione nomi di persone da inserire «indebitamente nella graduatoria in posizioni utili ai fini dell'assunzione».

Una volta «manomessa» la lista, questa sarebbe poi stata pubblicata sul sito della società interinale. Nonostante questo il raggiro non è andato in porto, i due infatti «non riuscivano nell'intento in ragione dell'annullamento in autotutela della procedura selettiva da parte di Met.Ro. spa», si legge nel capo d'imputazione. L'avvocato Arrighi ha detto: «La nostra assistita nega fermamente gli addebiti che le vengono contestati. Valuteremo nei prossimi giorni se richiedere l'interrogatorio oppure se attendere le ulteriori determinazioni della Procura prima di palesare la nostra linea difensiva».