18 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Emergenza immigrati

Maroni torna a Tunisi alla ricerca dell'accordo

Una commissione tecnica dovrà stilare il testo. Oltre all'accordo con la Tunisia, il premier è anche alla ricerca di un'intesa in sede europea

ROMA - La nuova missione in Tunisia del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, rende impossibile la sua presenza alla Camera per l'informativa urgente sull'emergenza immigrazione. Il ministro sarà invece di nuovo in Nord Africa dopo il viaggio lampo di ieri assieme al presidente del Consiglio per ottenere la firma sull'accordo per il rimpatrio dei tunisini sbarcati nella penisola.
L'incontro di ieri non ha sancito alcun accordo né per quel che riguarda il controllo dell'esodo di migranti, né per i rimpatri di quanti sono già in Italia. Toccherà a una commissione tecnica, formata da rappresentanti dei due ministeri degli Interni, lavorare in poche ore per riuscire a stendere un testo soddisfacente per entrambe le parti, che traduca in termini concreti quella che da Palazzo Chigi rivendicano come «una volontà politica verificata» di giungere ad un'intesa.

Ieri Berlusconi e Maroni hanno incontrato prima il presidente della Repubblica ad interim, Fouad Mebazaa, poi il primo ministro del governo di transizione, Beji Kaid Essebsi. Con loro il premier è tornato a offrire la disponibilità al supporto in termini «di mezzi di terra e di mare» per il pattugliamento delle coste. Sul fronte dei rimpatri, invece, non si è andati oltre una generica «disponibilità a esaminare la questione» da parte del governo tunisino al quale Berlusconi ha offerto la «nostra volontà di farli in modo assolutamente civile». Nessun accenno invece da parte del premier alle contropartite economiche per la Tunisia.

Oltre all'accordo con la Tunisia, il premier è anche alla ricerca di un'intesa in sede europea. Al summit italo-francese annunciato per i prossimi giorni, Berlusconi guarda con ottimismo: «Ci sono problemi con il resto dei Paesi d'Europa dove molti immigrati vogliono alla fine recarsi. Anche questo problema sta per essere esaminato: abbiamo la possibilità di risolverlo in modo positivo». Ma l'unica certezza è che «dobbiamo trovare una soluzione», perchè a Lampedusa anche nelle ultime ore, ha confermato il premier, «sono arrivati altri 800 migranti».