19 aprile 2024
Aggiornato 14:00
«Serve una squadra»

Montezemolo: Non credo al «one man show» in politica

Dalle quote rosa alla politica UE tutti i farò del «Presidente»

ROMA - Luca Cordero di Montezemolo torna sull'ipotesi di una discesa in campo e, intervistato da Max, comincia a svelare la sua «linea». «Non credo - dice - agli one man show né in azienda né in politica? Abbiamo bisogno di una classe dirigente che entri in politica per dare e non per ricevere. Siamo un Paese dilaniato dalle troppe sigle che deve ritrovare lo spirito di squadra, la cultura del lavorare in gruppo e a tutto campo».

«L'Italia - afferma il presidente di Ferrari - ha tre grandi tesori: il sistema industriale, il turismo, la cultura. Prima di tagliare cultura, ricerca e scuola, vorrei tagli ai costi della politica». Poi, riferimento al mondo delle donne, lui che alla guida di Confindustria ha indicato per la successione proprio una donna, Emma Maria Marcegaglia. «Non mi piace la loro imposizione nei consigli d'amministrazione. Bisogna recuperare una forte meritocrazia che non è né rosa né azzurra». Eppure, «una delle priorità - afferma Montezemolo - deve essere l'occupazione femminile, che si incrementa con decisioni concrete come gli asili nido o la detassazione del lavoro delle donne».

Deciso sostenitore delle celebrazioni dell'Unità d'Italia, Montezemolo denuncia i danni provocati in Europa «dai crescenti egoismi dei singoli Paesi, dalla mancanza di leader che lavorano nella stessa direzione, dallo scetticismo imperante. Ci vuole invece una politica estera europea, una politica economica comune, una politica commerciale. Gran parte delle cose buone che si sono fatte in Italia le dobbiamo all'Europa. Io stesso ne sono un testimone grazie alla liberalizzazione del trasporto ferroviario».