Ambasciatore Benassi: Da Tunisi «impegno indiscutibile»
Sugli sbarchi nelle ultime ore c'è un «miglioramento sostanziale»
ROMA - Da parte del governo tunisino «c'è un impegno politico indiscutibile» per contrastare i flussi migratori diretti alle coste italiane, e «nelle ultime 24 ore c'è stato un miglioramento sostanziale». Lo sottolinea l'ambasciatore italiano a Tunisi, Pietro Benassi. «Certo, soltanto nei prossimi giorni potremo dire se ci troviamo di fronte a un'inversione di tendenza», se cioè il numero di persone bloccate mentre tentano di lasciare la Tunisia via mare avrà finalmente superato quello dei clandestini che sbarcano a Lampedusa e nelle altre spiagge siciliane.
In un'intervista telefonica a TM News, Benassi assicura che c'è «un atteggiamento tunisino di apertura rispetto anche all'ipotesi di rimpatri consistenti da parte italiana, che verranno negoziati secondo le regole degli accordi bilaterali» fra Italia e Tunisia. «C'è un impegno forte del governo tunisino, che ha visto cambiare lunedì il ministro degli Interni (Farhat Rajhi è stato sostituito da Habib Essid, ndr); so che in queste ore l'esecutivo è impegnato in riunioni di sicurezza in cui Lampedusa è all'ordine del giorno; sono state rafforzati i pattugliamenti lungo le coste» osserva il diplomatico.
In Tunisia, racconta Benassi, i media coprono ormai costantemente «la situazione di autentica drammaticità» dei connazionali sbarcati in Italia. Nella loro missione a Tunisi di venerdì scorso, ricorda l'ambasciatore, i ministri Frattini e Maroni hanno espresso agli interlocutori politici la loro disponibilità a contribuire alle azioni di «contrasto contro i trafficanti di esseri umani». Al governo tunisino, gli italiani hanno fatto poi notare come «questi ragazzi che pure sono in cerca di un futuro migliore, e non sono stigmatizzati per questo, finiscono per dare l'idea di scappare da una realtà che non corrisponde a quella del loro paese, dove non c'è guerra né disordine né caos».
«Fra i vari effetti collaterali» dell'emergenza sbarchi, secondo il diplomatico, c'è insomma una sorta di «contro-pubblicità» per la Tunisia agli occhi degli europei che hanno sempre considerato il paese nordafricano una meta turistica di grande attrattiva. «Al governo tunisino si è fatto notare che i loro sforzi per contrastare il fenomeno migratorio sono importanti anche da questo punto di vista, confidiamo che manterranno fede al loro impegno» dice Benassi.
I commissari Ue all'Allargamento, Stefan Fuele, e agli Affari Interni, Cecilia Malmstrom, sono partiti ieri per una missione a Tunisi dove resteranno fino a domani. Domani anche Benassi parteciperà con gli altri ambasciatori europei nella capitale tunisina a una riunione in cui i commissari faranno il bilancio della loro visita. Sul braccio di ferro Roma-Bruxelles in materia di gestione dei flussi migratori, l'ambasciatore però preferisce non esporsi: «Registro - si limita a dire - una posizione di crescente richiamo da parte italiana al sostegno di Bruxelles».