27 agosto 2025
Aggiornato 13:30
In attesa della Sentenza di Strasburgo

Il Cardinale Ravasi: «La parete bianca al posto del Crocifisso non è la soluzione»

«Quando si capita in una città musulmana nessuno si preoccupa che svetti un mezza luna»

ROMA - «Come diceva Elliot, se una cultura perde la propria eredità, perde anche il volto. Nel dialogo con l'islam, così, l'Occidente rischia di essere senza volto. Avere una parete bianca - ha detto il cardinale Ravasi - porta al vuoto, alla fragilità culturale. Caso mai bisogna spiegare cosa significa il simbolo religioso. Non è giusto togliere i propri simboli per non offendere altre sensibilità. Se poi a un certo punto non ci sarà solo il cristianesimo ma anche altre religiosità... La via da seguire non è la sottrazione - ha concluso il porporato - ma l'addizione».

LA PARETE BIANCA NON E’ UNA SOLUZIONE - Non è una «parete bianca» la soluzione per l'Occidente, che rischia di presentarsi «senza volto» nel dialogo con l'islam se rinuncia a tradizioni e simboli cristiani. Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della Cultura, si è espresso così sulla vicenda del crocifisso nelle scuole pubbliche italiane, sulla quale la 'Grande chambre' della Corte europea dei diritti dell'uomo emetterà nel pomeriggio una sentenza definitiva.

NESSUNA MERAVIGLIA CHE IN UNA CITTA’ MUSULMANA SVETTI LA MEZZA LUNA - Interpellato dai giornalisti nel corso di una conferenza stampa su altro argomento - la presentazione dell'iniziativa di dialogo con i non credenti 'Cortile dei gentili' - il porporato si è limitato a dire che «nella città secolare è fuori di dubbio che la presenza cristiana sia assolutamente rilevante e decisiva. E' un segno di civiltà dell'Occidente anche se non lo si riconosce dal punto di vista teologico. D'altronde quando si capita in una città musulmana non ci si preoccupa che a sera una mezzaluna d'oro illuminata svetta su tutta la città».