20 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Animali

Morta cavalla al Palio di Ronciglione. Brambilla: basta coi Palii

Il Ministro del Turismo: «Bisogna cancellare questa e altre tradizioni simili»

ROMA - Il ministro del Turismo Michela Brambilla protesta dopo l'episodio della morte della cavalla Tiffany avvenuta il 5 marzo scorso durante il Palio di Ronciglione e afferma, «è l'ennesima dimostrazione della necessità di cancellare per sempre palii ed altre feste popolari che comportino il maltrattamento degli animali».

I FATTI - «Il fatto che certe anacronistiche tradizioni abbiano antiche radici non significa che esse debbano essere portate avanti per sempre: i tempi sono cambiati e si è affermata una nuova coscienza di amore e rispetto per gli animali ed i loro diritti. E' necessario adeguarsi» ha detto il ministro ospite a Domenica 5. La cavalla nel corso del Palio della cittadina del viterbese è scivolata insieme ad altri cavalli correndo a gran velocità, sull'asfalto bagnato dalla pioggia. Il video ha fatto il giro del mondo su internet e secondo la ministra «in tutto il suo orrore, ha l'effetto di una vera e propria requisitoria contro la barbarie di certi costumi, che non possono essere propri di un grande paese civile come il nostro».

TRADIZIONI DA SUPERARE - «Quanto è avvenuto dimostra - secondo Brambilla - per l'ennesima volta che certe tradizioni devono essere superate, per tutelare il benessere degli animali, per rispettare il sentimento della maggioranza degli italiani, che li amano e non vogliono vederli soffrire, nonché nell'interesse dell'Italia che così si presenta come un paese culturalmente arretrato. Da diverso tempo, infatti, il Ministero del Turismo ha messo in atto un'attenta ricognizione dei vari palii e delle feste popolari che si svolgono nel nostro paese e coinvolgono gli animali, per verificare quali comportino maltrattamenti e arrechino danno all'immagine nazionale all'estero, con conseguenze negative anche per il nostro turismo e l'appeal del made in Italy».
«Per tutte queste ragioni - conclude il ministro - interverremo affinché non vengano più riproposte tutte quelle tradizioni popolari che, sulla basi dell'analisi condotta dal Ministero del Turismo, risulteranno essere portatrici di tali conseguenze negative».