19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Giustizia

L'Anm denuncia: la politica vuole controllare i Pm

Cascini: «Sono molto preoccupato, la riforma riduce l'indipendenza»

ROMA - Anm ancora contro la riforma costituzionale della giustizia messa in campo dal governo: il potere politico vuole il controllo dei pm. «Io sono molto preoccupato - ha avvertito il segretario del sindacato delle toghe Giuseppe Cascini, intervistato a Sky Tg24 - dell'impostazione di questa riforma. Il cardine del progetto costituzionale che viene presentato è quello di una complessiva riduzione del principio di indipendenza della magistratura e soprattutto una drastica riduzione dell'indipendenza del pubblico ministero. Questo è il senso complessivo del disegno che ci viene presentato».
«Siccome in Europa - ha aggiunto - tutta la cultura giuridica e la normativa europea, si muovono nella direzione opposta cioè quella del rafforzamento dello statuto d'indipendenza dei magistrati e dei pm, l'Italia è in controtendenza rispetto all'Europa».

CONTROLLO POLITICO DEL PM - A proposito delle norme che ridisegnano il Csm, Cascini ha spiegato: «La composizione sarà per metà con eletti dalla politica e metà eletti dalla magistratura. Così si passa dall'autogoverno del nostro modello costituzionale che ci è invidiato da quasi tutti i paesi del mondo, a un sistema in cui il governo della magistratura e in particolare del pm è affidato al potere politico. In sostanza - ha concluso il segretario dell'Anm - si vuol poter telefonare al procuratore della Repubblica e dirgli quello che deve fare».