23 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Il serale

Cronaca dei vincitori e vinti della giornata politica

Berlusconi: «Se una legge non piace al capo dello Stato e al suo staff torna indietro». In casa del Partito Democratico oggi si è festeggiato per la vittoria di Fassino nella sfida per le primarie a Torino

«Ogni giorno ha la sua pena» ha detto il Presidente del Consiglio Berlusconi annunciando la notizia che un altro militare italiano ha perduto la vita e altri quattro sono stati feriti in Afghanistan.
Al cordoglio il premier ha poi aggiunto: «ogni volta, in queste occasioni, ci domandiamo se i nostri sforzi vadano in porto», una frase che in un primo momento ha lasciato sorgere qualche perplessità sulla determinazione del governo a continuare una missione che da dicembre è costata all’Italia già tre vittime, mentre complessivamente il numero dei militari che hanno perso la vita è arrivato a 37.
Il premier ha però subito fugato ogni dubbio affermando che l’Italia manterrà gli impegni presi.
Immediatamente dopo, nonostante la tristezza del momento, è arrivato anche il fermo intendimento ad andare avanti «nella lotta al terrorismo» dei ministri Frattini e La Russa.
Qualche crepa sulla missione l’hanno prodotta invece gli ex socialisti Boniver e Sacconi: La Boniver ha suggerito di trovare «una buona exit strategy», mentre il ministro del welfare, pur in un quadro di assoluta lealtà alla coalizione ha detto che «bisognerebbe vedere come rendere più efficace la nostra presenza in Afghanistan e stabilire i tempi di esaurimento».
Mentre le opposizioni, dal Pd, all’Udc, hanno dichiarato che nel momento del dolore bisogna solo essere vicini ai nostri soldati ed evitare le polemiche, la sinistra radicale ha chiesto che le nostre truppe vengano ritirate dal fronte afgano.
Di Pietro è invece andato giù molto più duro: ha accusato di corresponsabilità nella perdita dei soldati italiani sia il governo che coloro che hanno votato il rifinanziamento della missione. Inevitabili le polemiche suscitate dalle parole del leader dell’Idv.

Sul fronte libico, mentre si registrano poche variazioni nel conflitto che oppone Gheddafi ai suoi oppositori, le novità più consistenti della comunità internazionale sono: primo, la propensione a non procedere con un embargo poiché sembra che le fonti principali di petrolio e gas siano ormai fuori dal controllo del rais (stamani una petroliera è salpata da Tobruk diretta in Cina), secondo, lo spiraglio dell’esilio aperto dagli Stati Uniti a Gheddafi.
Inoltre in questo fine settimana si dovrebbe tenere una riunione straordinaria dei 27 paesi dell’Unione per decidere il da farsi sulla Libia. Hanno già aderito alla proposta Francia , Italia e Spagna.

Sul versante interno Berlusconi, dopo gli obiettivi consueti, e cioè Consulta e giudici di sinistra, ha puntato direttamente su Napolitano: «Se una legge non piace al capo dello Stato e al suo staff torna indietro», ha affermato il premier.
Dal Colle finora non c’ è stata alcuna reazione, ma è partito un fuoco di sbarramento in difesa del Quirinale da parte di tutte le opposizioni.
Poi il presidente del Consiglio se l’è presa anche con la pigrizia dei parlamentari: «lavoreranno in non più di 50- 60. Gli altri stanno lì a fare pettegolezzi in attesa di fare quello che decide il capogruppo», ha detto Berlusconi, sollevando le rimostranze della Lega.
«Evitiamo generalizzazioni, anche perché quando ha parlato di 50- 60 parlamentari efficienti sicuramente si riferiva ai nostri», è stata la replica leghista.

In casa del Partito Democratico oggi si è festeggiato per la vittoria di Fassino nella sfida per le primarie a Torino. Finalmente tutto è filato liscio come il gruppo dirigente si aspettava e non ci sono state sorprese o colpi di scena inaspettati. Inoltre la larga partecipazione ha rincuorato un gruppo in deficit di leadership.
Il risultato di Torino ha salvato il Pd e le primarie», è stato il commento di Fassino.

Italo Bocchino sostiene che il Fli è al 6% dei consensi: «Ecco perché Berlusconi è ossessionato da noi» ha affermato il vicepresidente di Futuro E Libertà.
Per Berlusconi il Fli non vale più del 1,3 %

Si è invece smorzata la polemica sulla scuola dopo le rettifiche di Berlusconi. «Nessuno vuole privatizzare la scuola pubblica»ha precisato il ministro Gelmini. Comunque il 12 marzo molte associazioni scolastiche parteciperanno alla manifestazione in difesa della Costituzione.

Stamani è ripartito il processo a Mediaset per i fondi neri e i diritti Tv. Il tribunale ha poi deciso di rinviarlo all’11 aprile dopo aver preso una decisione contrastata dai legali del premier sulle testimonianze: «Non ci consentono di difenderci» è stata la reazione di Niccolò Ghedini

Il premier è tornato sul Bunga Bunga: «Vi invito tutti» ha detto ad una riunione di simpatizzanti del Pdl «Si balla, si beve qualcosa, si dicono quattro battute. So che resterete delusi, ma non dite che non vi ho avvertito». Le cronache riferiscono che l’umorismo e i sottintesi del premier abbiano mandato in visibilio le sostenitrici e i sostenitori del Cavaliere.

Torna il Aula il biotestamento. Domani ne sapremo di più sul fuoco amico anticipato da Giuliano Ferrana.