24 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Stupro di Roma

Oggi il Comune parla al Governo per l'accoglienza dei somali

Trovate «strutture temporanee» per sgomberati da ex ambasciata

ROMA - Il sindaco di Roma Gianni Alemanno oggi «sensibilizzerà il Governo sul problema dei rifugiati politici perché i sindaci non possono essere lasciati da soli» ha dichiarato il delegato alla sicurezza del sindaco, Giorgio Ciardi. Il Comune di Roma ha annunciato di aver trovato delle strutture «temporanee» per accogliere i somali sgomberati dalla sede dell'ex ambasciata somala a via dei Villini dove sarebbe stato commesso uno stupro venerdì notte. «L'Amministrazione comunale, considerando l'emergenza, ha individuando alcune strutture temporanee dove far dormire provvisoriamente i circa 70 somali già da stasera. Abbiamo ricevuto quella parte della comunità somala che rispetta le leggi e che vuole realmente integrarsi, chi delinque deve essere espulso» ha detto Ciardi.

Per lo stupro due persone sono state fermate, due somali peraltro identificati da un connazionale, e un'altra è stata fermata e rilasciata. L'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ieri aveva manifestato preoccupazione per la sorte di tutti i somali che avevano trovato rifugio nell'ex sede dell'ambasciata somala a Roma. «Chiudere l'ex ambasciata somala è un provvedimento necessario» aveva detto Laura Boldrini, portavoce dell'Unhcr in Italia, «ma è altrettanto necessario trovare una sistemazione dignitosa per i circa cento somali completamente estranei allo stupro avvenuto in quel luogo». «E' importante - aveva detto Boldrini - far chiarezza sull'avvenuto e perseguire gli individui che hanno commesso questo reato ai danni della ragazza, ma al tempo stesso non si può stigmatizzare un intero gruppo. I somali che si erano riparati nei locali della ex ambasciata, tutti con regolare permesso di soggiorno perché muniti di protezione internazionale, erano in quel luogo - peraltro privo di acqua, luce e servizi igienici - per disperazione, non avendo ottenuto nessuna altra forma di accoglienza. La scorsa notte infatti dopo la chiusura dell'ex ambasciata, si sono dovuti sistemare nelle scale di una stazione della metropolitana».