19 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Chiesa

Gesuiti Usa: Donne e laici nel collegio dei Cardinali

Editoriale delle rivista «America»: Non sia un club per soli uomini

ROMA - Ammettere dei laici all'interno del Collegio dei cardinali. E' la rivoluzionaria proposta della rivista dei gesuiti americani 'America', che dedica al clericalismo un editoriale dell'ultimo numero con il titolo Laici vicini ai vertici? (Laity Near the Top?).

«Gesù ha detto ai suoi discepoli che erano dei servitori, che avevano il compito di nutrire gli affamati e condividere i propri averi con i poveri, che avrebbero dovuto mostrare il loro amore l'un l'altro mettendo la propria vita a servizio del prossimo», scrive la rivista dei gesuiti tradotta in italiano dal sito www.finesettimana.org. «Ora, un certo numero di persone all'interno della chiesa si sono comportate esattamente nella maniera opposta, dando vita ad una cultura clericale che troppo spesso ha dato peso a valori di fedeltà al di sopra della responsabilità. Nel contesto attuale un progetto di riforma appare essenziale per ringiovanire la leadership della chiesa e dare maggior voce all'intera comunità ecclesiale. Da dove cominciare? Nessuno intende anticipare cambiamenti circa l'attuale disciplina che regola il celibato o le decisioni del magistero in merito all'ordinazione delle donne - scrivono i gesuiti statunitensi - ma esistono altri modi per riformare le strutture della chiesa e permettere alle donne e agli uomini coniugati di partecipare alle responsabilità del governo della chiesa. Una proposta sarebbe semplicemente quella di ammettere dei laici all'interno del Collegio dei cardinali. La chiesa potrebbe così continuare nella tradizione di un sacerdozio tutto maschile, ma trasformare, però, questa sorta di 'club per soli uomini' in una chiesa che abbia un volto che assomigli di più a quel popolo di Dio, come viene delineato dal Concilio Vaticano II».

Scrive America: «Noi incoraggiamo i nostri lettori, preti e laici, a valutare questa proposta e suggerire eventualmente altre riforme che consentano il raggiungimento dei medesimi obiettivi. La chiesa è sopravvissuta per duemila anni perché nei momenti cruciali è stata capace di scegliere la strada del rinnovamento. Potrebbe darsi che il momento sia giunto un'altra volta».