28 agosto 2025
Aggiornato 03:30
Vertice Pdl-Lega

Bossi a Berlusconi: vogliamo il fisco municipale

Le opposizioni chiedono le dimissioni del premier. Ma La Russa ribatte: il governo prosegue e cambieremo anche gli equilibri nella Commissione Bicamerale. Intanto il Consiglio dei ministri forse si riunirà in serata

ROMA - Nonostante la bocciatura del parere sul fisco comunale «non penso si andrà al voto» anticipato. Lo ha detto il leader della Lega, Umberto Bossi, al termine del vertice con Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli.
«Berlusconi vuole vedere come andranno le votazioni in Aula, è di lì che dobbiamo passare», ha spiegato il leader leghista.

L’ULTIMATUM DI BOSSI AL PREMIER: TROVA IL MODO DI FAR PASSARE IL DECRETO BOCCIATO OGGI - Silvio Berlusconi vuole andare avanti alla guida del governo, e Umberto Bossi per ora non si mette di traverso. Ma al vertice di palazzo Grazioli il leader della Lega è stato chiaro con il presidente del Consiglio: Devi trovare il modo di far andare avanti il decreto sul fisco municipale.
Una linea avallata pubblicamente da Bossi, che con i cronisti frena sul voto anticipato: «Non penso ci si andrà». Ma resta il problema di come far procedere l'iter del decreto legislativo sul fisco comunale, che oggi ha subito un secco stop nella Bicamerale per il federalismo.
E proprio a questo sta lavorando il Pdl, e di questo si è discusso nel vertice di palazzo Grazioli. Uno dei partecipanti assicura: «Andremo avanti con il decreto, nella versione modificata dal confronto in Bicamerale».

CALDEROLI: SE IL GOVERNO ANDRA’ AVANTI? NON LO DECIDO IO - Dopo lo stop della Bicamerale al federalismo municipale il governo andrà avanti? «Non lo so, non lo decido io, lo decideremo insieme». Roberto Calderoli, ministro leghista della Semplificazione, al termine di una riunione-lampo della commissione Bilancio della Camera, che ha deciso di non votare il parere sul federalismo in quanto il testo è stato stoppato dalla Bicamerale, risponde così ad alcuni deputati del Pd con cui si è trattenuto a chiacchierare per alcuni minuti.

LA STRADA TORTUOSA DI UNA RIEDIZIONE DEL FEDERALISMO MUNICIPALE - Su questo, però, anche alcuni esponenti del Pdl sono dubbiosi, e ritengono che in realtà il governo sarebbe costretto a tornare al testo approvato in Cdm, senza le modifiche che - ad esempio - hanno consentito l'accordo con l'Anci. Ma anche in questo caso il governo avrebbe già pronto il 'piano B': «Nessuno ci vieta di presentare un disegno di legge, o magari anche un decreto legge, che recepisce i contenuti dell'accordo con l'Anci». Lo sblocco delle addizionali e la possibilità delle tasse di soggiorno e di scopo arriverebbe dunque da un provvedimento di legge diverso dai decreti delegati, senza costringere l'esecutivo a ripartire da zero con le procedure per l'emanazione del decreto attuativo.

FORSE CONSIGLIO DEI MINISTRI IN SERATA PER SBLOCCARE LA SITUAZIONE - Il governo lavora ad una soluzione per sbloccare l'impasse del federalismo fiscale determinata dalla bocciatura in Bicamerale del parere sul fisco comunale. E si ipotizza una riunione del Consiglio dei ministri già stasera, forse alle 19,30, al termine dei lavori dell'Aula di Montecitorio.

TRE IPOTESI SUL TAPPETO - Almeno tre le ipotesi sul tappeto: emanare il decreto legislativo sul fisco comunale tenendo conto delle modifiche concordate anche con l'Anci durante il confronto in Bicamerale; emanarlo così come licenziato dal Cdm il 4 agosto scorso, e in questo caso approvare anche un altro provvedimento legislativo (disegno di legge o decreto legge) per far viaggiare su un altro binario le modifiche; approvare un nuovo decreto attuativo che recepisca tutte le modifiche, e far ripartire l'iter (intesa in conferenza unificata, poi il passaggio in Bicamerale). In quest'ultimo caso procedendo alla ricomposizione della Bicamerale stessa per ristabilire rapporti di forza favorevoli alla maggioranza.
Se il Cdm dovesse tenersi davvero, solo in quella sede - spiegano fonti di governo - si sceglierà la strada da seguire.