25 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Giustizia

Oggi lo sciopero dei penalisti, protesta per le mancate riforme

Ucpi inaugura a Napoli l'anno giudiziario, no avvocati Cassazione

ROMA - Niente processi oggi: i penalisti scendono in 'sciopero'. La giornata di astensione nazionale dalle udienze e dalle attività difensive è stata decisa dalla giunta dell'Unione delle Camere penali per «protestare contro l'immobilismo del sistema politico sui temi della giustizia, con riforme solo annunciate o evocate strumentalmente in nome della propaganda politica o del conflitto con la magistratura, ma mai discusse concretamente neppure in casi in cui le proposte sono già sul tavolo».

Ed è la ragione per la quale gli avvocati dell'Ucpi e delle Camere penali locali non parteciperanno nemmeno alle cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario presso la Cassazione e nelle Corti d'appello: «E' un rituale ottocentesco - dice Valerio Spigarelli, presidente dell'Ucpi - che continua a relegare gli avvocati in posizione gregaria, offrendo un volto deformato della giustizia, rappresentato dalla proiezione di numeri ideologicamente interpretati dai rappresentanti di vertice della magistratura e piegati alla dimostrazione di teoremi più o meno lontani dalla realtà».

I penalisti, per inaugurare l'anno giudiziario, si sono dati invece appuntamento a Napoli, dove «in un processo virtuale ma fondato sulla realtà - annuncia Spigarelli - sotto accusa sarà la giustizia senza qualità, i suoi protagonisti, le sue miserie, senza far sconti a nessuno, neppure all'avvocatura stessa, portando esempi e storie reali, sollecitando e offrendo proposte concrete, per dimostrare che si può parlare di giustizia senza enfasi, senza propaganda, senza barricate ideologiche, nell'interesse del Paese».

Una giornata di protesta, insomma, per «assicurare ai cittadini sottoposti a giudizio un giudice finalmente terzo, equidistante dalle ragioni dell'accusa e della difesa; e impedire l'abuso, ma per tutti, della custodia cautelare e delle intercettazioni. Per reclamare leggi penali moderne, chiare, tassative e non sciatte e contraddittorie, e sanzioni efficaci anziché inutilmente quanto virtualmente afflittive. E per pretendere un sistema carcerario degno di una nazione civile».