12 ottobre 2025
Aggiornato 11:00
Sanità

Medico in ferie condannato a risarcire per la morte di bimba

Sentenza del Tribunale di Firenze: ka sostituta del pediatra fece una diagnosi sbagliata

ROMA - Il tribunale di Firenze ha condannato un pediatra a risarcire il danno per la morte di una bimba di 10 anni, causata da un errore di diagnosi fatto dalla sua sostituta, visto che lui era assente per ferie e aveva il telefono staccato. La bimba morì a marzo del 2008 per quello che poi si rivelò un attacco di peritonite. Lo riporta il quotidiano la Repubblica. I genitori avevano chiamato la sostituta della pediatra e la donna aveva diagnosticato una influenza. Il giudice ha condannato la sostituta a un anno e un medico di guardia a 8 mesi, entrambi per omicidio colposo, ma ha anche fissato un risarcimento di 3 milioni di euro da pagare alla famiglia da parte dei due imputati e della pediatra in vacanza.

La Federazione italiana medici pediatri, nell'esprimere la «massima solidarietà» alla famiglia della piccola, specifica che «non vuole e non può entrare nel merito di una sentenza di cui peraltro non sono ancora note le motivazioni», si dice solidale anche nei confronti della collega coinvolta, «nonostante completamente estranea ai fatti, tant'è che era sostituita per assenza». La Fimp precisa però che tutti coloro che svolgono l'attività di pediatria di famiglia, sia titolari, sia sostituti, «lo fanno sulla base di regole e discrimini professionali, sanciti anche dall'accordo collettivo nazionale. Di conseguenza, - sostiene la Fimp - non si può immaginare che si ribaltino tutti i principi etici, professionali e deontologici: chi sostituisce un titolare, infatti, è comunque medico abilitato allo svolgimento della professione che, come è noto comporta anche responsabilità professionali soggettive e dirette e, pertanto, non si ritiene accettabile tramutare una responsabilità soggettiva in responsabilità oggettiva, anche perché semmai responsabilità oggettiva sussiste è quella del Servizio pubblico e non certo del medico assente».