25 aprile 2024
Aggiornato 13:00
La denuncia del Vaticano

Koch: Europa cieca su cristianofobia, non su islamofobia

Lo afferma il presidente del Pontificio consiglio per la Promozione dell'unità dei cristiani: «Consapevoli anche dell'antisemitismo che va rinascendo»

ROMA - Nella settimana per l'unità dei cristiani che si sta svolgendo in questi giorni sarà «reso visibile» il tema delle discriminazioni anti-cristiane «perché noi pregheremo per i cristiani perseguitati, denunceremo apertamente tutti i casi di martirio ed indicheremo come la cristianofobia sia in costante aumento nell'Europa occidentale»: lo afferma il presidente del Pontificio consiglio per la Promozione dell'unità dei cristiani (ecumenismo), card. Kurt Koch, che, in un'intervista alla Radio vaticana, aggiunge: «Abbiamo la coscienza vigile per l'antisemitismo che sta rinascendo e nei riguardi dell'islamofobia che va espandendosi, ma poi siamo ciechi davanti alla cristianofobia che pure è presente tra di noi».

«Credo - afferma ancora il porporato svizzero - che proprio nel mondo occidentale sia della massima urgenza prendere coscienza della moderna persecuzione dei cristiani. Per molti in Europa le persecuzioni dei cristiani sono parte della storia della Chiesa, perché tutti ne hanno sentito parlare. Ma che oggi i cristiani rappresentino il gruppo religioso maggiormente perseguitato, purtroppo non è ancora entrato nella consapevolezza collettiva».