20 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Dal senatore del Pdl un ultimatum a Berlusconi

Campidoglio, De Lillo si ribella: «Sono nauseato»

Il fratello dell'assessore defenestrato da Alemanno batte i pugni e minaccia il partito

ROMA - Un «appello a Silvio Berlusconi» perché dia un «segnale concreto» ai tanti «amici e militanti» che in questi giorni si stanno chiedendo se possono ancora esprimere «il loro gusto e la loro passione politica» nel Pdl romano. A lanciarlo, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Madama, è il senatore Stefano De Lillo, fratello di Fabio, ex assessore al Comune di Roma non riconfermato nella nuova giunta.

SONO STANCO DELLA SOLIDARIETA’ A PAROLE - Il senatore spiega che quello che pone non è un problema di poltrone e che la questione non si chiude con la concessione di una delega al fratello. Poi annuncia che da oggi parte una «verifica urgente che si concluderà presto», e che sono necessari «fatti e atti concreti» perché «siamo stanchi della solidarietà a parole». De Lillo tuttavia non si sbilancia sul possibile sbocco, ossia non dice se la conseguenza sarà un suo passaggio con l'Udc come si è vociferato.

INSOFFERENTI VERSO QUESTO PDL - Il senatore punta comunque il dito contro quello che definisce il «fuoco amico» del sindaco Gianni Alemanno. «Sono nauseato e amareggiato da un comportamento di questo tipo. Innanzitutto sul piano umano. In queste ore ho incontrato decine di amici e militanti che mi hanno espresso la loro insofferenza verso questo Pdl». De Lillo sottolinea che «c'è una volontà di reagire in maniera netta e radicale» e annuncia una serie di iniziative senza però spiegare di che si tratti.