29 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Tragedia a Bologna

Neonato muore di freddo e di stenti in centro

Repubblica: «Tragedia di qualche giorno fa, la famiglia viveva in strada»

BOLOGNA - A Bologna un neonato di venti giorni sarebbe morto molto probabilmente per il freddo o comunque per le sue condizioni di vita difficili, dopo essere stato portato in giro per il centro città a zero gradi la notte dello scorso 4 gennaio. I genitori, italiani, vivrebbero in uno stato di forte indigenza. La piccola vittima si chiama Devid Berghi, mentre è stato salvato con un ricovero d'urgenza al Sant'Orsola il fratello gemello.

La vicenda è raccontata oggi dalla Repubblica di Bologna. Erano circa le sette e trenta del 4 gennaio quando un'ambulanza del 118 ha raccolto il neonato febbricitante in piazza Maggiore. Non si sa chi l'abbia chiamata. Una famiglia che da giorni viveva allo sbando, secondo molti testimoni: la madre, sui 35 anni, italiana, il padre pure italiano, i due gemellini e un'altra bambina di un anno e mezzo. Sala Borsa era uno dei luoghi di ristoro di giorno, di notte non si sa dove trovassero riparo. L'ambulanza porta d'urgenza il piccolo al pronto soccorso del Sant'Orsola, dove i medici si accorgono subito delle sue condizioni molto critiche. Devid viene ricoverato in sala rianimazione, ma non supera la crisi respiratoria e il giorno dopo, vigilia dell'Epifania, muore.

Si capisce subito che la famiglia di David è in grande difficoltà economica ed esistenziale e sembra quasi impossibile che possano aver vissuto in quelle condizioni per strada con due gemelli appena nati. L'altro gemello e la sorellina vengono protetti e ricoverati, nel timore che la morte di Devid sia stata causata da un virus contagioso. Ma i due sopravvissuti stanno bene.