28 marzo 2024
Aggiornato 22:30
Scontri a Roma

Aggredito al corteo, studente 15enne è grave

Su Youreporter il video: studente colpito da un casco integrale. L'aggressore lo lascia a terra e fanno il saluto romano

ROMA - Durante la manifestazione studentesca di Roma di martedì, un ragazzo di 15 anni, Cristiano, è stato aggredito e colpito alla testa con un casco e ora è in gravi condizioni all'ospedale San Giovanni della Capitale. Il fatto, raccontato stamane da alcuni quotidiani è testimoniato da un video su Internet, e nessuno conosce ancora l'identità dell'aggressore.

Proprio grazie al video pubblicato da Youreporter.it è possibile ricostruire la dinamica dei fatti. Sono le 12.30 del 14 dicembre - scrive il Fatto - e il corteo sta sfilando per le vie della città. Tre ragazzi cercano di fermare l'assalto dei manifestanti a un blindato dei carabinieri posizionato fra via delle Botteghe Oscure e piazza Venezia. Cristiano raccoglie da terra un oggetto e lo lancia verso il cordone di polizia. Dopo un breve conciliabolo, uno dei tre ragazzi a guardia dei blindati dei militari si stacca dal gruppo e colpisce il 15enne in pieno volto con un casco integrale. La vittima sviene e cade a terra. L'aggressore si allontana uscendo dall'inquadratura e un altro dei tre si avvicina a Cristiano e una volta a ridosso del giovane si copre il volto con una sciarpa e fa il saluto romano. Quindi si allontana.

«Cristiano - ha raccontato il padre del ragazzo a Il Fatto Quotidiano - ha riportato un ematoma cerebrale di otto millimetri, ha una frattura scomposta al setto nasale, una lieve frattura al lobo temporale, un occhio visibilmente pesto». Raggiunto in ospedale da Il Fatto, il ragazzo ha spiegato cosa abbia tirato alle forze dell'ordine: una mela, perché assieme ai suoi compagni di scuola aveva deciso di mandare un segnale ironico a un «governo oramai alla frutta».

Alcuni manifestanti che hanno visto la scena, riferiscono che gli amici dell'aggressore hanno cominciato a urlare contro Cristiano, a terra con il volto tumefatto e ricoperto di sangue, con «frasi fasciste». Al momento i tre non sono stati ancora identificati, ma, con il passare del tempo, un fotografo contatta la famiglia e invia una foto del presunto aggressore. In alcune informative di polizia sarebbe emerso che a partecipare ai disordini di martedì scorso c'erano anche esponenti delle tifoserie ultras.