6 maggio 2024
Aggiornato 01:31
Immigrati

Continua la protesta a Brescia: in 6 su gru da 12 giorni

Seppur molto provati continuano a rifiutare le reti di protezione. La Caritas prepara pasti. Questa mattina lezioni universitarie al presidio di solidarietà

MILANO - Non si ferma la clamorosa protesta contro la «sanatoria farsa del 2009» e per la regolarizzazione messa in atto da sei immigrati che dal 30 ottobre scorso sono accampati in modo molto provvisorio su una gru in un cantiere nel centro di Brescia. Seppur molto provati, il 24enne pachistano Arun, il suo connazionale 27enne Sajad,il 35enne marocchino Rachid, il 26enne indiano Singh e il 25enne egiziano Jimi affronteranno oggi, al freddo e sotto la pioggia, il loro dodicesimo giorno a circa 35 metri di altezza.

«Non molliamo» fanno sapere i sei, che continuano a rifiutare l'installazione da parte dei vigili del fuoco della rete di protezione ordinata dal Prefetto, mentre hanno accettato di consumare i pasti che, dopo una lunga mediazione, saranno preparati «per motivi umanitari» dalla Caritas locale e saranno consegnati alla presenza di una persona di fiducia. Il braccio di ferro era nato dopo che la Questura aveva acconsentito al fatto che fosse consegnato loro del cibo, ma solo quello proposto dalla polizia che però gli immigrati si rifiutavano di consumare. Insomma i sei sulla gru non si fidano e non vogliono essere avvicinati da persone che non conoscono, temendo un blitz delle forze dell'ordine che li riporti a terra.

Dopo il violento sgombero del presidio di solidarietà portato a termine dalle forze dell'ordine nella mattina di lunedì scorso, associazioni antirazziste, militanti di sinistra e cittadini solidali con la protesta degli immigrati si sono spostati di una trentina di metri di metri da piazzale Cesare Battisti, e si trovano in via San Faustino nei pressi della chiesa. Dopo i fatti dell'altro ieri la tensione in città è cresciuta così come la determinazione a continuare la protesta sopra e sotto la gru, mentre l'intera zona è presidiata in modo massiccio da polizia e carabinieri. Questa mattina, al presidio, alcuni docenti delle facoltà di Giurisprudenza ed Economia dell'Università di Brescia hanno tenuto delle lezioni sui temi dei diritti, della crisi e dell'immigrazione. Sia dal punto di vista politico che da quello dell'ordine pubblico, la situazione sembra essere di stallo assoluto, con ognuna delle parti (Istituzioni locali e Prefettura da un lato e immigrati e movimenti di sinistra dall'altro) fermo sulle proprie posizioni. A tentare una difficile mediazione, i sindacati e la Curia.