24 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Aggressione metro

Il 20enne arrestato: chiedo scusa

Alessio, ora ai domiciliari, parla attraverso l'avvocato. La famiglia: «Pronti ad aiutare la ragazza»

ROMA - «Sono costernato, chiedo umilmente scusa», così Alessio Burtone, il 20enne ora ai domiciliari dopo aver sferrato un pugno ad una romena 32enne che ora è in prognosi riservata, risponde ad Apcom attraverso il suo avvocato Fabrizio Gallo.
«Come lui - aggiunge Gallo - anche la famiglia chiede scusa. Sono tutti costernati e sono preoccupati per le condizioni della donna. Alessio è un bravo ragazzo, non ha precedenti, non è un violento, e non si era reso conto di ciò che aveva fatto. La famiglia ha detto: 'Se possiamo fare qualcosa noi siamo pronti'». «Nessuno - continua l'avvocato - né Alessio, né i familiari credevano che quel gesto potesse avere simili conseguenze. Chiedono scusa. Alessio ora sta molto male, adesso che sta realizzando quello che è successo, che si sta rendendo conto si è chiuso in un mutismo completo, piangendo». Mentre sotto casa - sottolinea l'avvocato - si stanno assiepando i giornalisti.

LA MADRE - «Voglio chiedere scusa per quello che ha fatto mio figlio». A parlare ai microfoni di News Mediaset, l'agenzia di notizie tv del Gruppo Mediaset, è la madre di Alessio Burtone, il ventenne romano che ha ridotto in coma per un bisticcio un'infermiera romena di 32 anni. «Mio figlio - prosegue la donna- è a casa e sta male: non si era reso conto di quello che aveva fatto». La signora riporta il racconto di Alessio di quei tragici momenti: «Stava facendo la fila dal tabaccaio per comprare le sigarette e questa signora voleva passare avanti. Quindi c'è stato un piccolo battibecco dopodiché mio figlio si è allontanato per raggiungere la metro. Ma la signora lo ha seguito, spingendolo, sputandogli in faccia e minacciandolo: 'Ti faccio uscire il sangue dagli occhi'. Mio figlio - prosegue la madre - si è impaurito, ha continuato a camminare e dopo due o tre volte si è girato e le dato questa botta».
Circa cosa abbia potuto fare scattare così il figlio, la signora chiarisce che Alessio si è sentito minacciato, aveva paura che la donna potesse prendere qualcosa nella borsa. «Questo spiega - sostiene sempre la mamma - perché Alessio non si è fermato a soccorrere l'infermiera romena». «Prego ogni giorno, perché è successa - conclude - una cosa brutta a lei e a noi».