12 ottobre 2025
Aggiornato 09:00
Religione

Nuova evangelizzazione, Fisichella presenta dicastero

Presentato il Motu proprio «Ubicumque et semper» del 21 settembre. Azione specie in territori secolarizzati di tradizione cristiana

CITTÀ DEL VATICANO - E' stato presentato stamane in Vaticano il 'motu proprio' con cui il Papa istituisce il Pontificio consiglio per la Promozione della nuova evangelizzazione, nuovo dicastero vaticano che si occuperà della evangelizzazione in Occidente e in ogni parte del mondo affetta dal fenomeno della «scristianizzazione» o del «secolarismo».
«La Chiesa ha il dovere di annunciare sempre e dovunque il Vangelo di Gesù Cristo», è l'incipit del provvedimento papale, che, dalle prime parole in latino, si intitola 'Ubicumque et semper'. Il documento è stato firmato da Benedetto XVI lo scorso 21 settembre, festa di san Matteo, apostolo ed evangelista, e viene promulgato con la pubblicazione sull'Osservatore romano di questo pomeriggio. A presentarlo, oggi in Vaticano, il neopresidente, monsignor Rino Fisichella.
Dopo aver ricordato la denuncia della «scristianizzazione» da parte di Paolo VI e l'invito ad una «nuova evangelizzazione» da parte di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI spiega: «Facendomi dunque carico della preoccupazione dei miei venerati Predecessori, ritengo opportuno offrire delle risposte adeguate perché la Chiesa intera, lasciandosi rigenerare dalla forza dello Spirito Santo, si presenti al mondo contemporaneo con uno slancio missionario in grado di promuovere una nuova evangelizzazione».

La nuova evangelizzazione, spiega il Papa, «fa riferimento soprattutto alle Chiese di antica fondazione, che pure vivono realtà assai differenziate, a cui corrispondono bisogni diversi, che attendono impulsi di evangelizzazione diversi: in alcuni territori, infatti, pur nel progredire del fenomeno della secolarizzazione, la pratica cristiana manifesta ancora una buona vitalità e un profondo radicamento nell'animo di intere popolazioni; in altre regioni, invece, si nota una più chiara presa di distanza della società nel suo insieme dalla fede, con un tessuto ecclesiale più debole, anche se non privo di elementi di vivacità, che lo Spirito Santo non manca di suscitare; conosciamo poi, purtroppo, delle zone che appaiono pressoché completamente scristianizzate, in cui la luce della fede è affidata alla testimonianza di piccole comunità: queste terre, che avrebbero bisogno di un rinnovato primo annuncio del Vangelo, appaiono essere particolarmente refrattarie a molti aspetti del messaggio cristiano».

Il «motu proprio» è composto di un'introduzione e quattro articoli. Il primo articolo costituisce il nuovo dicastero e spiega che esso «persegue la propria finalità sia stimolando la riflessione sui temi della nuova evangelizzazione, sia individuando e promuovendo le forme e gli strumenti atti a realizzarla». Il secondo articolo precisa che l'azione del pontificio consiglio «si svolge in collaborazione con gli altri Dicasteri ed Organismi della Curia Romana», e «al servizio delle Chiese particolari, specialmente in quei territori di tradizione cristiana dove con maggiore evidenza si manifesta il fenomeno della secolarizzazione». L'articolo tre individua, tra i compiti specifici del nuovo dicastero, la promozione dell'evangelizzazione anche attraverso l'apporto dei religiosi, dei laici e degli strumenti di comunicazione e la promozione dell'uso «del Catechismo della Chiesa Cattolica, quale formulazione essenziale e completa del contenuto della fede per gli uomini del nostro tempo». L'articolo quattro precisa che, oltre a presidente, segretario e sottosegretario, il pontificio consiglio avrà un «congruo numero» di officiali.