2 maggio 2024
Aggiornato 00:00
Giornalismo

Belpietro: siamo un Paese che fa pagare le idee con la paura

Il direttore stamani normalmente in tv: «E' ingiusto, si minacciano le opinioni»

ROMA - «Il clima conta. Basta navigare su certi siti per trovare minacce di morte. Tutto questo mi mette inquietudine, non capisco quale reato ho commesso per meritare addirittura una condanna a morte». Il direttore di Libero Maurizio Belpietro si presenta stamani normalmente in tv, per la sua rubrica in Mattino Cinque di Canale 5. E parla dell'aggressione a cui è fortunatamente scampato.
«Provo un senso - dice Belpietro - di grande ingiustizia. Questo non è un Paese normale: perchè da noi non si possono sostenere opinioni senza pagare con paura e minacce? Evidentemente sostenere idee contro la vulgata corrente si paga, anche con la limitazione della libertà: la scorta è una limitazione della liberta'». Così come, «non può essere un caso», fa notare, se i direttori sotto scorta come lui sono Vittorio Feltri ed Emilio Fede: «siamo tutti dell'area moderata».

Belpietro ricostruisce ancora una volta quanto accaduto nella tarda serata di ieri e sottolinea come all'aggressione abbia potuto sottrarsi solo per la decisione all'ultimo momento da parte del suo caposcorta di usare le scale della sua abitazione e non l'ascensore, come abitualmente fa. «Ho pensato per prima cosa -dice- alle persone che mi sono più care, alla mia famiglia». E stamani non è stato facile raccontare alle figlie, già a letto al momento dei fatti, quanto era accaduto.