Il Procuratore: per ora nessun legame con la camorra
Giandomenico Lepore: «Si cercano alibi per giustificare le cose non fatte. Ipotesi possono essere molteplici, ma no all'uso della violenza»
NAPOLI - Il procuratore capo di Napoli, Giandomenico Lepore, ribadisce che, per il momento, non emerge alcun legame tra la camorra e gli incidenti che si stanno verificando negli ultimi giorni in merito al problema rifiuti.
«Quest'emergenza è iniziata 16 anni fa e ho sempre sostenuto che non è mai finita perché - ha detto a Napoli a margine di un appuntamento alla presenza del ministro dell'Interno Roberto Maroni - si doveva fare la raccolta differenziata con la costruzione dei termovalorizzatori, cosa che non è stata fatta. Ora - ha proseguito - si cerca di trovare l'alibi della camorra per giustificare tante cose. Un fatto che per ora non è emerso, che forse emergerà. Certo - ha proseguito - non tutto quello che alcuni dovevano fare è stato fatto, a cominciare dal Governo».
IL RUOLO DEGLI INCENERITORI - Secondo Lepore l'emergenza non si può risolvere con le discariche, ma con gli inceneritori. «Fino ad oggi ho sentito solo parole e non ho visto mettere pietre», ha commentato il procuratore che ritiene un ennesimo «alibi» anche il commissariamento e i commissari delegati a risolvere l'emergenza rifiuti, dal momento che negli anni passati ce ne sono stati tanti.
Secondo Lepore gli incidenti degli ultimi giorni possono avere molte cause. «Le ipotesi possono essere molteplici ma dalle prime analisi non si può dire camorra o gruppi anarchico-insurrezionali. Le reazioni nei confronti dei camion di rifiuti - ha aggiunto Lepore - avvengono sempre. La violenza non serve per risolvere i problemi», ha concluso.