20 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Moda

Samantha Cameron arruolata dalla Fashion Week londinese

Dopo la maternità, la first lady torna alla sua grande passione

Londra, 21 set  - La moglie del primo ministro britannico Samantha Cameron parteciperà alla prossima edizione della 'Fashion Week' londinese, nel 2011. Lo hanno annunciato gli organizzatori dell'evento, riuniti nel British Fashion Council (Bfc), in un comunicato.

L'elegante first lady britannica, 39 anni, ha appena dato alla luce la piccola Florence. Già direttore creativo del marchio Smythson, 'SamCam' quest'anno si era concessa una pausa per la maternità. Ma prima di tornare a lavorare part-time per la casa di moda di Bond Street, ha deciso di rimettere un piede nel mondo della moda lavorando alla rassegna londinese del prossimo febbraio.

Il ruolo preciso della moglie del premier conservatore nel prestigioso evento resta ancora da definire. "Siamo onorati che Samantha sia d'accordo per avere un ruolo e aiutarci a sviluppare la Fashion Week" si è limitata a indicare nel comunicato stampa la direttrice del Bfc, Caroline Rush. "Sappiamo - ha aggiunto - che ci darà un grande aiuto grazie alla sua esperienza e alla sua sensibilità creativa".

"La Fashion Week è estremamente importante per l'industria della moda nel Regno Unito, e sono impaziente di partecipare completamente alla prossima stagione" ha commentato la signora Cameron nel comunicato. "Abbiamo tanti giovani talenti che hanno bisogno di essere sostenuti e incoraggiati - ha osservato - con l'obiettivo di costruire i marchi e le imprese del futuro".

Oltre 200 creatori britannici e stranieri sfilano da venerdì scorso con le loro collezioni primavera-estate 2011 sulle passerelle della London Fashion Week. Sorella minore della Fashion Week di New York brilla soprattutto per la creatività, o meglio per l'eccentricità dei suoi talenti. Sessantasei sfilate si succedono per sei giorni nel centro di Londra, fra cui spiccano stilisti come Paul Smith o Vivienne Westwood.

Se l'evento non raggiunge il livello dei suoi concorrenti di Milano, Parigi o New York, rappresenta comunque un contributo annuale all'economia britannica da circa 119 milioni di euro.