Uccise l'anziano padre-padrone e bruciò corpo: arrestato
L'83enne aveva abusato la nipote 13enne e l'uomo temeva per la figlia
TARANTO - Ha ucciso l'anziano padre-padrone, al culmine di una lite, temendo che avesse abusato anche della propria figlia, e poi ha bruciato il corpo. Gli agenti della squadra mobile di Taranto hanno arrestato un 44enne, piccolo imprenditore edile di Mottola: l'uomo ha confessato il delitto dopo un lungo interrogatorio nella notte, tra le lacrime rivelando il luogo dove erano i resti ridotti in cenere dell'anziano, ucciso il 27 luglio scorso.
STORIA DI VIOLENZA - Un omicidio - spiegano gli agenti - arrivato al culmine di una una storia di violenza: l'anziano infatti aveva inflitto ai figli da bambini e continuava ad infliggere violenze fisiche e psicologiche; non solo, era stato arrestato a dicembre scorso dopo una denuncia dello stesso arrestato per aver ripetutamente abusato della nipote 13enne, figlia di un fratello del 44enne. E l'uomo era angosciato dal sospetto che l'orco avesse abusato anche della propria figlia 16enne. Così il giorno in cui l'83enne viene rimesso in libertà dalla casa di cura di Grottaglie dove era agli arresti domiciliari, lo ha affrontato e al culmine di una lite, lo ha ucciso. Poi il corpo bruciato per far sparire ogni traccia.
Ma il peso era divenuto insopportabile: l'arrestato aveva deciso di farla finita, e aveva pronte tre lettere per dire addio alla famiglia.