24 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Mazara del Vallo

Peschereccio, indagano la Procura di Agrigento e il Viminale

Il Ministro dell'Interno Maroni: «Incidente grave che non deve più accadere»

ROMA - Sulla tragedia sfiorata in mare due sere fa quando una unità navale libica, a bordo della quale c'erano anche sei militari (quattro tecnici e due osservatori della Guardia di Finanza), ha mitragliato il peschereccio 'Ariete di Mazara del Vallo sono state avviate due indagini. Una dalla Procura di Agrigento e la seconda dal ministero dell'Interno dove questa mattina è in programma una riunione 'tecnica' per verificare le modalità di utilizzo dell'unità navali donate dall'Italia alla Libia e le 'regole di ingaggio'.

MARONI - «Penso che si sia trattato di un incidente grave, ma pur sempre un incidente: studieremo le misure perché non accada più, quello che è successo l'altro ieri sera è un fatto che non doveva accadere e la Libia si è scusata». Così il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha commentato.
Un incidente che crea non poche inquietudini poichè l'unità navale dalla quale sono partiti i colpi di mitraglia contro il motopeschereccio italiano è uno dei sei mezzi navali della classe 'Bigliani' donati dal governo Italiano a Gheddafi nell'ambito dell'accordo bilaterale che prevede la collaborazione dei libici nel contrasto alla immigrazione clandestina.